Coronavirus

"Anche se ci sarà il vaccino...". Crisanti rilancia il lockdown totale

Il virologo torna a parlare di lockdown totale: "Anche se ci sarà il vaccino bisognerà abbassare il numero dei casi"

"Anche se ci sarà il vaccino...". Crisanti rilancia il lockdown totale

"Sulla possibilità che il governo eviti il lockdown non ci scommetterei neanche una lira". A rilanciare sulla possibilità di una chiusura totale, che coinvolga tutta Italia e tutte le attività, è Andrea Crisanti, direttore del laboratorio di microbiologia di Padova, parlando a The Breakfast Club su Radio Capital. E l'arrivo del vaccino non basterà a scongiurare il lockdown.

Secondo Crisanti, infatti, "con più di 30mila casi al giorno e con il numero dei morti vicini a quelli di marzo, ad un certo punto anche se ci sarà il vaccino bisognerà abbassare il numero dei casi". E per farlo, il governo potrebbe pensare di intraprendere nuovamente la strada della chiusura totale. L'arrivo del vaccino della Pfizer, infatti, nonostante rappresenti "un barlume di luce", porta con sé anche delle problematiche non da poco: "C'è un problema logistico- spiega Crisanti- perchè ha bisogno di una catena del freddo a -80 e la tecnologia per la conservazione in Italia non è disponibile nei punti di distribuzione, quindi farmacie e studi medici". Non solo: l'antidoto più promettente contro il Covid-19, infatti, "non può avere un impatto sull'epidemia prima di 12 mesi. Verso ottobre - novembre 2021 vedremo dei veri cambiamenti". Inoltre, una volta arrivato, "il vaccino, secondo me, non può essere reso obbligatorio visto il meccanismo con il quale è stato messo in commercio". Date queste problematiche, potrebbe ripresentarsi sul piatto l'idea di un lockdown totale.

Le misure introdotte dall'ultimo Dpcm "hanno solo l'obiettivo di attenuare l'onda d'urto - ha precisato Crisanti all'Agi - ma si arriverà al lockdown", perché "una chiusura totale permetterebbe di abbassare di molto i casi". Ma ha avvisato: "È inutile farla se poi riapriamo a Natale sotto la spinta di tutti. Sarebbe la strada maestra per una terza ondata". Per evitare che arrivi, non basta agire sulle terapie intensive e sugli ospedali, avvisa l'esperto: "Non fermeremo così la terza ondata". Serve invece cercare una strategia per fermare la trasmissione, ma il sistema di tracciamento su cui si puntava è andato in tilt: "Con il sistema di tracciamento che è saltato del tutto, oggi si può fare poco.

Si può però investire per evitare una terza ondata l'anno prossimo".

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