Cronache

Ancora irrisolta la situazione dei profughi del Baobab

Ennesima identificazione dei migranti da parte della polizia ma ancora nessuno sgombero

Ancora irrisolta la situazione dei profughi del Baobab

Ancora nessuna soluzione per i migranti che da mesi vivono accampati a via Cupa, al di fuori dell’ex sede del centro Baobab, nonostante la neosindaca di Roma, Virginia Raggi, avesse promesso di risolvere il problema nel giro di una settimana. Anche il blitz delle forze dell’ordine di questa mattina era una semplice operazione di identificazione e non uno sgombero della tendopoli abusiva, come sarebbe necessario fare.

"L'operazione, disposta con ordinanza di servizio dal Questore D'Angelo e condivisa in sede di Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, è la quarta di questo genere effettuata nelle ultime settimane”, si legge in una nota della Questura di Roma che si pone l’obiettivo “di mantenere sotto controllo la presenza di migranti in luogo al di fuori del circuito di accoglienza previsto". Dopo i primi fotosegnalamenti due persone sono state accompagnate al commissariato per resistenza a pubblico ufficiale e la loro posizione è al vaglio delle forze dell’ordine. I volontari del Baobab, dalla loro pagina Facebook, attaccano le istituzioni.“Gli ultimi migranti piangono disperati. È davvero questo l'unico modo che avete per garantire la presenza dello Stato? Riuscite ad esprimervi solo con divise, blindati e raccolta delle impronte? Questo – conclude il post - è l'ennesimo esempio del fallimento delle istituzioni, del rapporto tra i cittadini e li Stato, del distacco sempre più crescente dei governanti con la realtà”. Intanto l’assessore alle Politiche Sociali di Roma, Laura Baldassarre, ha liquidato questa ennesima identificazione come un qualcosa che rientra nelle “regolari procedure” e ha ribadito ancora una volta di essere al lavoro per risolvere la situazione. Negli scorsi giorni l’assessore aveva annunciato che avrebbe incontrato presto i residenti ma dal Comitato Cittadini Stazione Tiburtina arrivano parole dure.

"Noi come tutti gli altri comitati della zona Stazione Tiburtina inviti dai suoi uffici non ne abbiamo ricevuti - aggiunge - auspichiamo che questi incontri non siano solo millantati ma reali e che vengano invitati tutti i veri comitati di quartiere. Sempre su internet pare che il Comune di Roma si stia attrezzando per l'accoglienza ai transitanti, strano visto che ormai in Italia con la chiusura delle frontiere con Francia, Austria e Svizzera non si transita più ma ci si resta.

In Via Cupa si accolgono due flussi di persone, quelli che arrivano dal sud e quelli che tornano da nord, la situazione sta sfuggendo di mano e non ci sembra che chi abbia responsabilità se ne stia facendo carico".

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