"Questa non è una buona notizia..." Cosa preoccupa della variante inglese del Covid

Andrea Crisanti ha spiegato la variante inglese del coronavirus ed esposto quali sono in questo momento i temi portanti della discussione

"Questa non è una buona notizia..." Cosa preoccupa della variante inglese del Covid

Il tema del giorno è la variante del coronavirus individuata nel Regno Unito, che sebbene non sia più aggressiva è risultata essere molto più contagiosa. Su questo punto è stato decretato il lockdown totale a Londra e in tutto il sud-est dell'Inghilterra, dove pare che si sia sviluppata la variazione e dove sono stati individuati la maggior parte dei casi correlati a questa mutazione. In queste ore molti Paesi, tra i quali l'italia, hanno bloccato i voli dal Regno Unito per evitare di diffondere la variante ma casi correlati a questa sono già stati individuati. Sul tema è intervenuto in queste ore Andrea Crisanti, che all'agenzia AGI ha cercato di fare un primo punto della situazione.

Il medico è stato molto chiaro nella sua esposizione del problema attuale, spiegando che la variante "ha un indice R0 maggiore e questo non è una buona notizia". Ciò significa che questa variazione ha una capacità di diffusione maggiore rispetto alle variazioni note finora ma Andrea Crisanti ha rassicurato sull'aggressività: "Sarebbe stata una pessima notizia se avesse avuto anche un'alta virulenza". Ma quella che in questo momento viene chiamata variante inglese, pare non sia nata in Inghilterra ma in Spagna e poi, con i flussi turistici, si è spostata nel Regno Unito. Perché questa variante non è stata individuata in Spagna allora? Andrea Crisanti ha spiegato il possibile motivo: "Non è chiaro perchè si sia diffusa in modo diversa. Ma c'è un fatto da considerare: l'Inghilterra è il Paese in cui si fanno più sequenziamenti al mondo e purtroppo più si cerca più si trova".

Il punto che ora preoccupa maggiormente è uno: i vaccini. La variante inglese del coronavirus è resistente ai vaccini finora sviluppati? Ovviamente è impossibile dare subito una risposta certa, la mutazione è stata appena sequenziata, ma la maggior parte dei virologi, e anche Andrea Crisanti, sembra essere ottimista sulla possibilità che non sia invalidante: "In base alle informazioni che si hanno ora è assai probabile che ciò non accadrà. Ovviamente bisognerà verificare che le persone vaccinate non si infettino di nuovo".

Intanto, nelle ore precedenti è stato trovato anche in Italia un caso di coronavirius mutato con la variante inglese. Il paziente è già statp isolato e con lui anche i contatti stretti e il partner convivente: la persona è tornata di recente dal Regno Unito.

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