Un anti divo libero e onesto

Nel circo dei divi Giorgio Armani ci è entrato da anti divo: non fumava, non beveva, non faceva uso di sostanze stupefacenti, era contrario alla chirurgia plastica

Un anti divo libero e onesto
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"Spero che la morte mi colga da vivo", aveva detto poco tempo fa Giorgio Armani. E così è stato. È vero che di recente la sua salute cominciava a scricchiolare, a 91 anni ci sta, ma il Re ha esaudito anche il suo ultimo desiderio, ultimo di una lunga serie iniziata nel 1957 da commesso-vetrinista della Rinascente di Milano che già vedeva oltre ciò che quotidianamente maneggiava. Se ne è andato senza un lamento e sul pezzo fino alla fine un talento immenso e un lavoratore indefesso, uno dei pochi uomini che, alla pari di Enzo Ferrari, hanno portato questo Paese nel mondo facendoci sentire orgogliosi di essere italiani pur non avendo titoli accademici da esibire, cognome o parentele da vantare e usare da passe-partout per aprire porte e portoni (Gianni Agnelli una volta ammise: "Se non fossi nato Agnelli oggi non sarei ricco"). Nel circo dei divi Giorgio Armani ci è entrato da anti divo: non fumava, non beveva, non faceva uso di sostanze stupefacenti ("Ho provato una sola volta nella vita, mai più" confessò con candore), era contrario alla chirurgia plastica. Insomma, era solo e soltanto Giorgio Armani, uno che non amava la moda bensì l'eleganza, che è altra roba. Ebbe a dire: "Ho conosciuto tanti cretini vestiti alla moda, nessuno vestito elegante". Intellettualmente libero e onesto rifuggiva da ogni forma di ipocrisia. Pur essendo gay dichiarato non si è mai accodato al carrozzone arcobaleno. In una delle sue ultime presentazioni fece sfilare coppie di uomini e donne che si tenevano per mano e a chi rimase sorpreso rispose con una di quelle verità semplici e spiazzanti: "Questa è la bella realtà che piace a tutti, il resto è solo trasgressione e modernità". Tra le ultime cose che ha fatto, poche settimane fa, ha comprato a sorpresa e non a caso oggi la cosa assume un alone romantico - la discoteca Capannina di Forte dei Marmi dove negli anni Sessanta conobbe il suo grande amore Sergio Galeotti, morto nel 1985.

Armani lascia un impero solido, ma soprattutto lascia una nitida traccia da seguire riassunta nelle sue ultime volontà: "Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto per le persone e per la realtà. È da lì che tutto comincia". Nessuno avrebbe potuto scrivere un epitaffio migliore.

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