Il nuovo procuratore nazionale antimafia è Federico Cafiero de Raho. Lo ha nominato il Csm all’unanimità, dopo il ritiro della candidatura di Roberto Scarpinato, pg di Palermo, per permettere una "larga legittimazione" del nuovo procuratore con il voto in plenum. Cafiero, fino ad oggi capo della procura di Reggio Calabria, passerà alla guida della Direzione nazionale antimafia quando Franco Roberti, il 16 novembre, lascerà l’incarico per andare in pensione.
Nato a Napoli nel 1952, Cafiero de Raho è entrato in magistratura dal 1978: nel corso della sua carriera ha svolto sempre funzioni requirenti, prima come pm a Milano (dal 1979 al 1984), poi a Napoli, dove nel 2006 è stato promosso procuratore aggiunto, per poi passare, nell’aprile 2013, a capo della procura di Reggio Calabria. Negli anni trascorsi in servizio a Milano, si è occupato di inchieste sul traffico di droga, contrabbando e bancarotta fraudolenta. Passato poi alla procura partenopea, il magistrato ha fatto parte della Direzione distrettuale antimafia fin dalla sua istituzione, rimanendovi per otto anni e dedicandosi in particolare alle indagini sul clan dei Casalesi: sua la requisitoria al processo "Spartacus", considerata, in un parere del 2007 del Consiglio giudiziario di Napoli, "uno dei momenti più importanti della lotta dello Stato alla camorra".
Anche a Reggio Calabria, si legge nella delibera approvata dal plenum, de Raho ha ottenuto successi nel contrasto alla ’ndrangheta: in particolare, si ricorda che "nel 2015 sono stati acquisiti 13 collaboratori di giustizia e 2 testimoni per i quali sono state avanzate proposte di misure di protezione, il che rappresenta una grande evoluzione in un territorio governato dall’omertà".
La figura del procuratore nazionale antimafia è stata istituita nel gennaio 1992. Dal 2015 alle sue competenze si sono aggiunte quelle in materia di antiterrorismo. Tra le sue funzioni principali quella di rendere effettivo il coordinamento delle attività di indagine, garantire la funzionalità dell’impiego della polizia giudiziaria, assicurare la completezza e la tempestività delle investigazioni e risolvere eventuali conflitti riguardanti lo svolgimento delle indagini.
Tutti i procuratori nazionali antimafia
Il primo è stato Bruno Sicari (dall’ottobre 1992 al gennaio 1997), il cui successore fu Pier Luigi Vigna, a capo della Dna fino all’agosto 2005.
Nell’ottobre di quell’anno, poi, il Csm diede l’incarico direttivo a Pietro Grasso, oggi presidente del Senato. Dal luglio 2013 la Direzione nazionale antimafia è stata guidata da Franco Roberti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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