Cronache

Appalti Consip, indagato anche il generale dei carabinieri Del Sette

L'accusa dei pm di Napoli è quella di favoreggiamento. Il generale Tullio Del Sette avrebbe rivelato informazioni riservate su indagini e microspie

Il generale Del Sette con il sindaco di Firenze Nardella
Il generale Del Sette con il sindaco di Firenze Nardella

Ci sarebbe anche il nome del comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, nell'inchiesta della procura di Napoli sugli appalti Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione) condotta dalla procura di Napoli. L'alto ufficiale, secondo quanto riportato da il Fatto quotidiano, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati per rivelazione di segreto d'ufficio. Nella fattispecie per gli inquirenti avrebbe avvertito i vertici Consip sui rapporti da tenere con alcuni imprenditori, fra i quali il top manager napoletano Alfredo Romeo, indagato per corruzione con il dirigente Consip Marco Gasparri, che avrebbe preso soldi per aiutare Romeo in alcune importanti gare d'appalto, come quella sul Facility management, Fm4, bandita nel 2014 ma poi aggiudicata a un'altra azienda.

L'intera gara Consip vale 2,7 miliardi. I pm negli atti dell'indagine fanno riferimento al "sistema Romeo". Coinvolto anche l'imprenditore di Scandicci (Firenze) Carlo Russo, che in passato avrebbe avuto rapporti con Tiziano Renzi.

Nato a Bevagna (Perugia) nel 1951 da una famiglia di carabinieri, nel 1970 entra all'Accademia militare di Modena e poi alla Scuola di applicazione carabinieri di Roma. Una splendida carriera, la sua, impreziosita da ben tre lauree: Giurisprudenza, Scienze Politiche e Scienze della sicurezza. Nel 2004 entra al Ministero della Difesa, alla guida dell'ufficio legislativo. Vi rimane per sette anni. nel 2012 viene promosso generale di corpo d'armata. Torna alla Difesa nel 2014, come capo gabinetto del ministro Pinotti. La prima volta di un carabiniere in quel delicato ruolo, sino ad allora ricoperto da alti gradi dell'Esercito. Da lì a poco, il 24 dicembre 2014, arriva la nomina a comandante generale dell'Arma. Qualcuno sussurra che il suo volo finale sia stato possibile grazie all'ex presidente del Consiglio

"Ho difficoltà - dichiara Ignazio La Russa, deputato di Fratelli d’Italia - ad immaginare una qualsiasi responsabilità penale di una persona che conosco come tra i migliori servitori dello Stato. Sono convinto che il tempo sarà galantuomo e sarà riconosciuta l’assoluta dirittura morale del generale Del Sette".

"Sono gravissime le ombre che si allungano sul comandante generale dei carabinieri - affermano i parlamentari M5S delle Commissioni Difesa, Ambiente e Agricoltura di Camera e Senato - che sarebbe indagato per favoreggiamento e rivelazione del segreto istruttorio nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Consip. In attesa che la magistratura faccia il suo lavoro, Del Sette deve essere sospeso. Del Sette - ricordano i parlamentari M5S - è stato capo di Gabinetto del ministro della Difesa Pinotti, voluto fortemente ai vertici dell’Arma proprio da Renzi nonostante fosse già prossimo alla pensione e soprattutto artefice dello scellerato accorpamento del Corpo forestale dello Stato dentro l’Arma dei carabinieri.

Nel 2017 scadrà il suo mandato, quindi al governo non venga in mente di prorogarlo nuovamente: l’Arma merita un Comandante di assoluta trasparenza e rigore, davvero degno di portare alto il nome e l’onore dei carabinieri".

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