Apple nella bufera per l'insulto omofobo sullo scontrino

Succede a Portland, dove un giovane omosessuale si è accorto dell'insulto stampato sul proprio scontrino al posto della mail

Apple nella bufera per l'insulto omofobo sullo scontrino

Adam Catanzarite, giovane omosessuale di Portland, in Oregon, è entrato in un Apple Store per comprare degli auricolari e si trova un insulto omofobo stampato sullo scontrino.

Lo spiacevole episodio risale a poco più di un mese fa, quando il ragazzo si è accorto di quella parola, "F@g.com" (l'equivalente di "checca") scritta sulla ricevuta al posto della mail del cliente.

Al momento dell'acquisto Catanzarite non ha voluto fornire il proprio indirizzo email e questo potrebbe far sì che all'origine dell'incidente ci sia anche - per quanto improbabile - una sequenza di caratteri digitati casualmente.

Catanzarite ha però pubblicato comunque la foto dello scontrino su Facebook, lamentandosi con Apple per non avere preso le necessarie misure: "Ecco una bella cosa. Mi viene dato della checca da un impiegato della Apple qui a Portland. Dato che il capo negozio non ha preso le misure che aveva promesso per sistemare la situazione, credo che sia importante condividere questa storia"

"Da 'checca' e avendo lavorato con delle 'checche' - prosegue il post - so in prima persona che si tratta di quel tipo di insulti e azioni dati da credenze omofobe. Questo modo di fare non va bene, soprattutto da parte di un'azienda che si vanta di essere pro-LGBT"

L'appello si conclude infine con un invito a condividere la foto per contrastare l'omofobia e anche con un accenno all'eventualità di boicottare la stessa Apple".

Apple si è scusata ed ha offerto anche un rimborso, ma Catanzarite ha rifiutato di accettarlo, preferendo offrirsi di "formare" i dipendenti dell'Apple Store a un diverso atteggiamento nei confronti dei clienti gay.

"Non che il commesso che ha scritto f@g.com dovrebbe essere licenziato, ma bisognerebbe dargli l'opportunità di comprendere l'impatto che l'uso di quella parola può avere sugli individui che ne sono stati oppressi."

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