Cronache

Così i bulli mandano in ospedale una tredicenne

Per la vittima cinque giorni di prognosi, tra gli aggressori anche un maggiorenne

Ardea, i bulli mandano in ospedale una tredicenne

Ad Ardea una tredicenne va in ospedale a causa dei bulli. Nel piccolo comune della provincia di Roma, tre ragazzini, senza scrupoli, aspettano una loro coetanea davanti alla scuola, l’istituto Virgilio, in via Laurentina, per prenderla a calci e pugni, tanto da mandarla in un nosocomio di Pomezia dove, ferita, riceve le cure da parte del personale sanitario.

La sfortunata ragazza dopo essere stata lasciata in mattinata dal padre nei pressi della scuola dove sarebbe avvenuto il fattaccio avrebbe provato a difendersi dal gruppetto di bulli, ma il tentativo sarebbe stato vano, considerando la forza e l’irruenza degli aggressori. Addirittura uno di loro sarebbe stato armato di coltello. I compagni erano andati via e la ragazza era a terra in lacrime. La prognosi per la vittima, secondo i medici, è di cinque giorni, ma il danno psicologico è certamente incalcolabile, considerando lo stress a cui la studentessa è stata sottoposta prima e dopo la rissa.

Alla luce di quanto riferito dal padre e dalla madre, gli atti persecutori, infatti, sarebbero iniziati già diverso tempo prima, ovvero da quando gli artefici dell’insano gesto avrebbero cominciato a prenderla in giro con numerosi messaggi su Whatsapp e con degli scherzi aventi l’obiettivo di renderla ridicola agli occhi dei coetanei. La colpa dell'allieva sarebbe stata solo quella di prendere voti alti e di seguire con attenzione le lezioni degli insegnanti.

Due dei tre bulli, al momento, sono stati identificati dai carabinieri di Anzio che li hanno segnalati alla Procura di competenza. Si tratterebbe di due quattordicenni, mentre ancora non si conosce il terzo protagonista, su cui sono in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine. Non è da escludere che al volante dell’auto che avrebbe accompagnato la baby gang ci fosse un maggiorenne. Fondamentale sarà il colloquio con lo psicologo, che si dovrebbe tenere fra qualche giorno e dove la ragazza certamente fornirà maggiori indicazioni sui suoi aggressori.

Una cosa è certa: si tratta dell’ennesimo caso di violenza all’interno delle scuole, del più forte che approfitta del più debole.

Un fenomeno, purtroppo, sempre più amplificato, come dimostra la vicenda di Ardea dai social e che parte da banalità, messaggini e stupidaggini per poi finire a vere e proprie aggressioni come accaduto davanti al Virgilio.

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