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Arezzo, il ladro ucciso durante la rapina era un latitante con precedenti

Il moldavo ucciso durante la rapina è morto per emorragia. Il gommista Pacini non risponde ai pm

Arezzo, il ladro ucciso durante la rapina era un latitante con precedenti

Il ladro moldavo ucciso da Fredy Pacini durante un tentativo di furto non si chiama Tonjoc, ma Mircea Vitalie. Questo perché nella sua patria è possibile scrivere sul passaporto il nome della moglie. Il ventinovenne, da quanto sta emergendo dalle indagini, non era incensurato in Italia ma era un latitante, colpito da ordine di carcerazione della procura di Milano. A suo carico ci sono, infatti, numerosi precedenti, sempre per furto.

Dall'autopsia sul corpo di Vitalie Tonjoc è emerso che il 29enne moldavo è morto per uno choc emorragico proprio mentre tentava di scappare. Secondo quanto appreso da Repubblica, l'uomo è stato raggiunto da due proiettili: uno l'ha colpito vicino a un ginocchio, mentre l'altro è andato più in alto, colpendolo al fianco (in questo caso non è presente il foro di uscita). Il secondo sparo potrebbe aver leso un'arteria, probabilmente la femorale, che ha causato un dissanguamento interno. Nel piazzale antistante il magazzino di gomme a Monte San Savino (Arezzo), i carabinieri hanno ritrovato soltanto quattro proiettili, mentre Pacini ha dichiarato di aver esploso cinque colpi con la sua Glock semiautomatica.

Oggi Pacini è andato in procura per essere interrogato dal pm Andrea Claudiani sulla morte del ladro moldavo, ma si è avvalso della

facoltà di non rispondere. A riferirlo, all'uscita dal Palazzo di giustizia di Arezzo, sono stati i legali del gommista che hanno spiegato che aspetteranno la relazione sul'autopsia, attesa tra sessanta giorni.

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