In arrivo 12mila assunzioni: ecco tutti i bandi della Pubblica amministrazione

Entrata in vigore la riforma dei concorsi della Pubblica amministrazione. Le prove saranno sostenute attraverso dispositivi informatici e digitali

In arrivo 12mila assunzioni: ecco tutti i bandi della Pubblica amministrazione

Una vera e propria rivoluzione cambierà le modalità dei concorsi nel pubblico impiego. E la tecnologia avrà un ruolo fondamentale nelle prove che i candidati dovranno sostenere per raggiungere l’obiettivo tanto agognato. Già a breve si potrà avere un assaggio del nuovo corso con la Pubblica amministrazione che si prepara ad accogliere 12 mila nuovi assunti, tra funzionari, tecnici, impiegati e dirigenti. Perché per la prima volta durante le prove al posto di carta e penna, strumenti preziosi fino ad oggi ma ora considerati quasi obsoleti, saranno utilizzati dispositivi informatici e digitali.

La riforma dei concorsi pubblici è entrata in vigore ieri con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 28 del 31 maggio della legge di conversione (n.76/2021) del decreto legge Covid (dl 44) che all'art.10 riscrive le regole del reclutamento degli statali. Come spiega Italia Oggi, solo per i profili ad alta specializzazione tecnica sarà obbligatorio valutare, ai fini dell'ammissione alle fasi successive, i titoli strettamente correlati alla natura e alle caratteristiche dei posti messi a bando. Eventuali qualifiche ed esperienza professionale pregressa incideranno al massimo fino ad un terzo sul punteggio finale. L'obiettivo, così come più volte annunciato dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, è garantire "selezioni rapide e trasparenti" dando così l’addio al "gigantismo dei concorsi" e allo stesso tempo scommettere sul capitale umano pubblico quale motore della ripresa.

I bandi

La rivoluzione nel mondo dei concorsi della Pubblica amministrazione coincide con la ripartenza dopo il periodo difficile del Covid nel quale molte attività si sono dovute interrompere. Le nuove norme sulle selezioni e il nuovo protocollo validato dal Cts, il Comitato tecnico scientifico, hanno permesso la ripresa delle prove a partire dal 3 maggio consentendo di ripartire con i concorsi o l’avvio delle nuove procedure per un totale di circa 12mila posti messi a bando. Il Dipartimento della Funzione pubblica, ricorda ancora Italia Oggi, ha programmato concorsi con modalità semplificate per assumere 6.303 unità, tra cui 1.514 per funzionari e ispettori del ministero del Lavoro e 2.133 per funzionari amministrativi del ministero della Giustizia. Ma queste non sono le uniche selezioni in programma. A breve ci saranno prove per altri 1.284 posti, tra i quali 550 funzionari e impiegati del ministero dell'economia e 250 funzionari del ministero della cultura. Altri 2.800 i posti per assunzioni a tempo determinato di tecnici qualificati destinati agli enti del Sud. Dal 9 all'11 giugno si svolgerà in sei sedi decentrate l'unica prova scritta digitale per i candidati ammessi al "Concorso Sud" dell'Agenzia per la Coesione territoriale. Infine previsti altri 1.512 i posti per funzionari e dirigenti del comune di Roma: in questo caso l'appuntamento è fissato per il prossimo 16 giungo quando si terrà una unica prova scritta digitale.

Le regole

Ovviamente l’emergenza Covid-19 non è terminata e quindi bisognerà sempre seguire delle precise regole per evitare problemi sanitari. Oltre a sancire la durata massima di un'ora delle prove concorsuali e l'obbligo di utilizzare strumenti informatici, il nuovo protocollo per la sicurezza nei concorsi pubblici prevede l'obbligo per i partecipanti di effettuare un tampone nelle 48 ore antecedenti al concorso anche se già vaccinati e l'obbligo di indossare la mascherina FFP2 fornita dall'organizzazione. Previsto anche il distanziamento tra i candidati così come un adeguato ricambio d'aria nelle sedi dove si svolgeranno le prove.

Le parole di Brunetta

"In due mesi, grazie alla riforma, abbiamo sbloccato migliaia di posti di lavoro, occasioni preziose per i giovani, che più degli altri hanno sofferto questo periodo di pandemia", ha affermato Brunetta che ha spiegato come "grazie alla collaborazione di tutti, è passata la linea del governo senza indulgere a conservatorismi e battaglie di retroguardia. Voglio ringraziare anche i parlamentari che saggiamente hanno ritirato emendamenti che rischiavano di sgonfiare la portata innovativa della norma".

Per il ministro in questo modo "premiamo il merito, valorizziamo i percorsi formativi e i titoli di studio per le figure di alta specializzazione, facciamo tornare l'Italia ad avere fiducia nel futuro". Sarà quindi una ripartenza con rivoluzione. Nel prossimo futuro si vedranno quali sono stati i risultati di questo netto cambio di passo per i concorsi nella Pubblica amministrazione.

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