La paura va sconfitta. La lezione dei bambini che i catastrofisti non afferrano

Polemiche su Brian Kilmeade, conduttore di Fox News, che ha detto che a settembre i bambini dovranno tornare a scuola per "imparare che la vita è piena di ostacoli". Ecco perché il giornalista americano ha ragione

La paura va sconfitta. La lezione dei bambini che i catastrofisti non afferrano

"Papà, c'è ancora l'aria brutta?". Così, mi interrogava mio figlio Michele (tre anni) dopo un mese di lockdown e di assenza dall'asilo. Perché la consapevolezza che nei mesi scorsi, quando il Coronavirus ci ha costretti a chiuderci nelle nostre case, sia successo qualcosa di straordinario l'hanno avuta tutti. Anche i più piccoli. Anche Michele che, dall'alto dei suoi tre anni, si arrabbiava perché non poteva andare al parco oppure incontrare i nonni. "Neanche se mettono la mascherina?". "No, neanche se la mettono". "Allora prendo la mia spada e colpisco l'aria brutta, la sconfiggio (sic!) e i nonni vengono a trovarci".

Ecco, questo atteggiamento di sfida, di reazione davanti a una situazione difficile, è quello che ci aiuta ad uscire dalle crisi. Del resto, diversi studiosi hanno affermato che le pandemie finiscono quando si verificano due eventi: quando i contagi sfiorano lo zero e quando la gente comincia a reagire, dopo aver capito che dovrà convivere almeno momentaneamente con il virus, e torna così a vivere (quasi) normalmente. L'ha detto, forse con un po' troppa sicurezza, anche Brian Kilmeade, conduttore di Fox News (il canale tv molto vicino al presidente americano Donald Trump), il quale ha affermato che le scuole devono riaprire in autunno perché "la vita è piena di rischi, i bambini dovrebbero imparare presto che la vita è piena di ostacoli e che si deve trovare un modo per superali".

Una verità sacrosanta che, fino a non molti anni fa, i bambini imparavano quando, prima di andare a letto, ascoltavano le fiabe raccontate dai genitori. I protagonisti di quei racconti devono affrontare boschi incantati, orchi, streghe e maghi prima di arrivare al lieto fine. In poche parole, devono sconfiggere le proprie paure. È un po' quello che diceva Gilbert Keith Chesterton: "Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi".

E se ci consideriamo troppo grandi per le fiabe, allora pensiamo a quanto ha scritto il grande filosofo spagnolo Ortega y Gasset: "Il senso della vita consiste nell'accettare ciascuno la propria inesorabile circostanza e, nell'accettarla, convertirla nella propria vocazione". Noi viviamo il nostro tempo, il luogo in cui siamo, le abitudini nostre e quelle di chi ci circonda e, soprattutto, possiamo decidere se affrontare o subire gli eventi che accadono intorno a noi. Come reagiamo di fronte alle difficoltà? E come davanti a un virus che ci sta piegando?

La paura è la cosa più umana ed utile che ci sia. Non possiamo farne a meno, anche perché ha una doppia funzione: ci fa rendere conto che esistono dei pericoli e determina così la nostra risposta (fuga o reazione). Per questo il generale Alberto Bechi Luserna, impegnato nella battaglia di El Alamein, se la prende contro chi dice di non avere paura: "Il vero coraggio non consiste nel non aver paura, ma nel superarla. Solo gli incoscienti non la provano e sono fra i peggiori combattenti. Ha del fegato colui che sente le sue fibre più intime vibrare dolorosamente sotto il bombardamento, la pelle che gli si contrae d'istinto al graffio fonico d'una pallottola che sibila, un diavolino che dal retrobottega della coscienza gli mormora 'chi te lo fa fare'; ed egli di questo tormento nulla mostra all'esterno. Stringe i denti, dice 'sissignore' e fa quel che ha da fare, sino alla fine".

Per questo ha ragione il conduttore di Fox News. Non sappiamo ciò che accadrà a settembre ma, se la situazione in Italia sarà quella che stiamo vivendo in questi giorni, è giusto che i bambini tornino a scuola. E i loro genitori al lavoro.

La paura può essere certamente tanta (e chi scrive l'ha provata a inizio marzo, terrorizzato da prendere il virus e non poter così partecipare alla nascita della sua secondogenita, Maria). Ma alla fine hanno ragione le fiabe. E Chesterton: i draghi esistono per essere sconfitti.

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