Cronache

Bari e la "guerra delle orecchiette"

Le donne di Bari produttrici di pasta sono realmente preoccupate che il contrabbando di orecchiette possa mettere a repentaglio la tradizionalità della tipica pasta originaria della città

Bari e la "guerra delle orecchiette"

"Call it a Crime of Pasta", non è il titolo dell'ultimo film parodistico sulla mafia ma la testata dell'articolo scelta da Jason Horowitz del New York Times che ha deciso di far conoscere al mondo i problemi legati al commercio delle famose orecchiette di Bari.

Le nonne si alzavano molto presto la mattina per preparare il negozio, direttamente dalla cucina del pianterreno iniziavano a spazzare la strada davanti. Mettevano le panche che sorreggevano tutte le orecchiette fresche e preparate a mano lungo la storica via dell'Arco Basso. Il sole oltre ad asciugare pantaloni, biancheria e tovaglie drenava anche la pasta pronta per essere venduta: "Qui la pasta è sempre fresca", dice Nunzia Caputo di 61 anni. Poi lo sguardo diventa triste: "Se nessuno compra la pasta noi la mangiamo comunque, non va mai buttata. E questo succede più spesso di quanto sembri" indicando il suo grosso ventre. I produttori di orecchiette di via dell'Arco Basso a Bari hanno contribuito a far rientrare la città nelle 10 da visitare secondo Lonely Planet. Migliaia di turisti che scendono dalle navi da crociera comprano quotidianamente le orecchiette fatte a mano.

Il video di Dolce e Gabbana girato in via dell'Arco Basso con protagonista la figlia di Sylvester Stallone. I funzionari locali sono però convinti che proprio questa strada, posizionata nella parte storica barese, sia la scena di un crimine che ha portato alla crisi delle orecchiette nel 2019. La polizia locale a metà ottobre ha trovato all'interno di un ristorante alcune buste di orecchiette non tracciate. In accordo con la regolamentazione italiana ed europea in materia di cibi ha quindi fatto buttare oltre tre chili di orecchiette al gestore oltre che a costringerlo a pagare una considerevole multa. Quindi la paura dei produttori di pasta della Vecchia Bari, dove spesso le orecchiette non sono tracciate e vengono comunque rivendute a turisti ed esercenti del posto. In un articolo de La Repubblica di metà ottobre si leggeva: "Mano forte contro le orecchiette fatte a mano a Bari". Il sindaco Antonio Decaro ha promesso che sta già lavorando a qualcosa che possa aiutare la produzione di orecchiette e renderle dunque vendibili, nel frattempo sembra che abbia consigliato alle "nonnine" di riposare un po'. Nunzia Caputo ha dichiarato: "Il sindaco ci ha consigliato di non dire una parola a riguardo. Siamo molto preoccupate". I nuovi controlli potrebbero mettere seriamente a repentaglio la produzione delle orecchiette fatte in casa in via dell'Arco Basso visto che spesso le signore anziane che le producono lo fanno a nero, seguendo nessuna regolamentazione.

Dall'altra parte della strada, mentre Jason Horrowitz sta finendo la sua intervista ad una produttrice di orecchiette Angela Lastella, 64enne del luogo, si carica di buste di orecchiette e taralli e va a seguire una scolaresca in gita fiduciosa che proprio quei bambini compreranno le sue orecchiette e le porteranno in una casa italiana lontana da Bari senza che nessuno faccia domanda sulla provenienza. Molti anni fa nel quartiere vecchio di Bari oltre a vendersi orecchiette fatte in casa c'erano vere e proprie bancarelle di sigarette di contrabbando che provenivano dal Montenegro.

"Molte signore qui lavorano 10 o 12 ore al giorno. Producono pasta senza mai fermarsi per poter supportare mariti e figli che purtroppo non hanno lavoro. E proprio su di loro la legge deve scagliarsi in maniera così dura?", dichiara Francesco Amoruso che ha perso la mamma l'anno scorso, morta alla veneranda età di 99 anni e una delle più conosciute produttrici di pasta del quartiere.

Nunzia Caputo conclude dicendo: "Bisogna aiutare a passare la tradizione. Tutti questi giovani con le nuove tecnologie. Tecnologie ovunque. Ci sono bambini che possono parlare due o tre lingue ma non potranno mai produrre orecchiette. Occorre quindi riuscire a dare questa tradizione ai posteri".

"Cercare di regolarizzare Bari è un po' come cercare di raddrizzare la torre di Pisa. Alcune volte le irregolarità rendono le cose così belle"; e mentre i Cops (sbirri, citando il New York Times) controllano le buste di una produttrice di pasta di Arco Basso lei si gira verso di loro e gli dice: "Non siete di Bari, vero?"

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