Coronavirus

"Pillola anti-Covid è svolta. Ma non è per tutti..."

Il virologo non nasconde il suo entusiasmo per la novità della Merck. La prima è stata prescritta in Umbria

Bassetti: "Pillola anti-Covid è svolta. Ma non è per tutti..."

Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, non ha nascosto all'Adnkronos Salute il suo entusiasmo riguardo il molnupiravir, il farmaco anti-Covid che blocca il virus ai primi stadi di malattia creando un virus difettoso, facendolo mutare in maniera anomala. Si tratta della prima terapia domiciliare contro il Covid-19 che prevede la somministrazione della pillola per 5 giorni, durante i primi dal contagio.

Bassetti: "Sarà molto utile"

"La pillola anti-Covid della Merck sarà molto utile, secondo me è una svolta", ha sottolineato l’infettivologo che ha poi spiegato che"ci sono criteri molto precisi che ha definito Aifa per utilizzare l'antivirale, fondamentalmente molto simili a quelli che usiamo per i monoclonali. Ovviamente non è che puoi dare la pillola al primo che a 30 anni triplo-vaccinato ha i sintomi, non possiamo pensare che queste pillole da 700-800 euro al giorno vadano nei banchi della farmacia. Devono essere prescritte dallo specialista. Per questo, come i monoclonali, sono gestite dagli ospedali in collaborazione con i medici di base”, ha chiarito Bassetti.

La pillola è stata prescritta per la prima volta oggi in Umbria. Il trattamento in questione è stato definito alla clinica di malattie infettive dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, diretta dalla professoressa Daniela Francisci. A dare la notizia è stato l'assessore regionale alla salute e alle politiche sociali dell'Umbria, Luca Coletto:"La paziente, selezionata secondo i criteri previsti dall'Agenzia italiana del farmaco, effettuerà il trattamento a casa attraverso l'assunzione di 4 compresse, 2 volte al giorno, per 5 giorni. Il farmaco è un antivirale orale, rivolto a pazienti adulti con malattia lieve-moderata di recente insorgenza e con condizioni cliniche concomitanti che rappresentino specifici fattori di rischio per lo sviluppo di covid-19 grave, da utilizzare il più precocemente possibile e al massimo entro 5 giorni. L'obiettivo principale di tali trattamenti è quello di contribuire a ridurre la quota di pazienti che necessitano di ricovero ospedaliero".

La distribuzione alle Regioni

È partita ieri, martedì 4 gennaio, la distribuzione della pillola anti-Covid alle Regioni. In tutto sono state consegnate 11.899 confezioni da 40 pillole. Ecco di seguito la ripartizione Regione per Regione: all'Abruzzo 360 confezioni, alla Basilicata 60, alla Calabria 120, alla Campania 480, all'Emilia Romagna 840, al Friuli Venezia Giulia 240, al Lazio 1.680, alla Liguria 1.080, alla Lombardia 1.800, alle Marche 600, al Molise 60, al Piemonte 739, alla Provincia autonoma di Bolzano 60, alla Provincia autonoma di Trento 60, alla Puglia 240, alla Sardegna 60, alla Sicilia 360, alla Toscana 1.440, all'Umbria 60, alla Valle d'Aosta 120, al Veneto 1.

440.

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