Coronavirus

Bergamo, dimesso l’ultimo paziente: “Grazie alpini”

La struttura non verrà comunque chiusa. Almeno fino al 31 luglio resteranno disponibili tutti i 144 letti presenti. Forse fino a fine gennaio

Bergamo, dimesso l’ultimo paziente: “Grazie alpini”

Nella prima mattinata di ieri, sabato 23 maggio, verso le 9 è stato dimesso l’ultimo paziente ricoverato nell’ospedale degli Alpini costruito alla Fiera di Bergamo. Mercoledì prossimo, 26 maggio, anche il personale di Emergency lascerà la struttura ospedaliera. I lavori per la sua creazione erano stati ultimati in soli 8 giorni, grazie all’impegno dei molti volontari accorsi per dare il loro aiuto. L’ospedale era stato costruito in tutta fretta per poter dare respiro al Papa Giovanni XXIII e a tutte le altre strutture ospedaliere presenti nella provincia di Bergamo che, in piena emergenza coronavirus, avevano rischiato di collassare per le troppe richieste di ricovero.

L'ospedale degli Alpini diBergamo non verrà smobilitato

Secondo quanto riportato da Il Giorno, i numeri, non ancora confermati dalla direzione Papa Giovanni, parlano chiaro. Sarebbero più di 100 i pazienti che sono stati ricoverati nell’ospedale, la maggior parte dei quali ha fatto poi ritorno alla propria abitazione. Dopo un mese dalla sua apertura, l’8 maggio erano già stati guariti e quindi dimessi ben 52 pazienti. Anche se i numeri sono diversi, non si parla per il momento di smobilitazione neanche riguardo all’ospedale di Fiera Milano, per quest’ultima si ha anzi in progetto di realizzare altri posti letto.

Gallera, assessore al Welfare, ha tenuto infatti a ribadire che "non è stato assolutamente un errore. Il 10 marzo, quando l'abbiamo deciso, c'erano in alcune zone della nostra regione le autoambulaze che sostavano fuori dagli ospedali per ore perchè non riuscivano a sbarellare i malati, perché non c'era neanche un angolo in Pronto soccorso. Se tutto questo fosse arrivato a Milano, dove mettevano i malati?". Entrambe le strutture continueranno quindi a esistere, per poter eventualmente essere riattivate qualora tornasse l’emergenza.

La sua nuova vita

Il polo bergamasco intanto verrà riconvertito in un centro dove verranno effettuati esami post fase acuta e controlli clinici. Sergio Rizzini, direttore della sanità alpina e dell'ospedale da campo, ha spiegato che “Il Covid è una malattia che richiede anche controlli successivi alla dimissione e grazie a questa struttura avremo ulteriori spazi da utilizzare in tal senso, il tutto ovviamente in accordo e sotto la direzione dei medici del Papa Giovanni XXIII”. L’ospedale degli Alpini quindi continuerà a lavorare per supportare le altre strutture ospedaliere bergamasche. Oltre a effettuare esami e analisi sui pazienti che vi faranno ricorso, il polo potrà anche fungere da struttura adibita alla ricerca e allo studio.

Sempre Rizzini ha infatti sottolineato: “Vedremo transitare qualche migliaio di pazienti, perché i numeri a Bergamo e provincia sono stati impressionati ma il nostro ospedale è attrezzato anche per trasformarsi in un centro ambulatoriale e di analisi assolutamente efficiente e funzionale. Questa struttura potrà diventare anche il luogo in cui si cercherà di capire il perché di così tanta virulenza in questo territorio e le possibili ripercussioni dal punto di vista sanitario”. Fino al 31 luglio l’ospedale rimarrà quindi aperto, con i suoi 144 letti disponibili. Non è però escluso che l’apertura verrà prorogata a fine gennaio.

Tutto dipenderà dall’evolversi o meno del coronavirus nei prossimi mesi e dalla necessità degli altri ospedali di essere aiutati nell’assistere eventuali pazienti.

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