Berlino ci bacchetta ancora: "L'Italia ora faccia le riforme"

Dopo la vittoria di Macron scatta già l'asse franco-tedesco. E a inquadrare i prossimi equilibri all'interno dell'Ue in questa direzione è Schäuble

Berlino ci bacchetta ancora: "L'Italia ora faccia le riforme"

Dopo la vittoria di Emmanuel Macron scatta già l'asse franco-tedesco. E a inquadrare i prossimi equilibri all'interno dell'Ue in questa direzione è il ministro del Tesoro tedesco Wolfgang Schäuble: "Da molto tempo che l’Unione monetaria vada rafforzata. Il problema è noto: abbiamo una politica monetaria comune senza una convergenza adeguata delle politiche economiche e finanziarie. Ora si tratta di migliorare, intanto, nei Paesi dove mancano le riforme strutturali e la competitività. Ne abbiamo parlato spesso, io e Macron. Abbiamo molti punti in comune", spiega in un'intervista a Repubblica. Poi rilancia l'idea di un Ministro delle Finanze comune che possa intervenire sui bilanci: "Macron e io la pensiamo esattamente allo stesso modo. Però bisognerebbe cambiare i Trattati europei. Il trasferimento di pezzi di sovranità nazionali all'Europa non è mai fallito per colpa della Germania o l'Italia, ma piuttosto della Francia. Il presidente Macron e io siamo totalmente d'accordo su questo: ci sono due modi di rafforzare l'eurozona: cambiare i Trattati oppure farlo con pragmatismo attraverso l'intergovernativo. Modifiche dei Trattati richiedono l'unanimità e la ratifica nei Parlamenti nazionali o in alcuni Paesi addirittura un referendum. Siccome al momento non è realistico, dobbiamo provare ad andare avanti con gli strumenti esistenti, dunque attraverso uno sviluppo del trattato che regola il fondo salva-Stati Esm". Poi Schauble parla anche di nuove istituzion europee: "Potremmo rafforzare i meccanismi. Ne ho parlato anche con Emmanuel Macron: con i parlamentari del Parlamento europeo si potrebbe creare un Parlamento dell'Eurozona. Che potrebbe avere un potere consultivo sul fondo salva-Stati. L'idea è semplice: se creiamo norme comuni, vanno applicate. Non mi piace essere criticato perché voglio che le regole siano rispettate. E' il motivo per cui cresce la distanza tra i cittadini e l'Europa: quando non vengon rispettate le regole. E' qualcosa che sfinisce le persone".

Poi sottolinea ancora una volta la nascita di un nuovo asse franco-tedesco: "Noi tedeschi sappiamo che il nostro futuro sarà positivo solo se l'Europa starà bene. In Francia è in atto un processo interessante. Emmanuel Macron ha la stessa età di JF Kennedy quando divenne presidente. Ha fondato un movimento nuovo e ha vinto le elezioni. Trovo straordinario che sia andato sul palco del Louvre accompagnato dall'Inno alla gioia, l'inno europeo. Riempie molti giovani di speranza. Se qualche giovane in più fosse andato a votare a giugno in Gran Bretagna non avremmo avuto la Brexit. Però non dobbiamo neanche fare come se il rinnovato motore franco-tedesco fosse la ripartenza dell'Europa". Infine parla dell'Italia e della flessibilità concessa da Bruxelles: "Trovo che il Patto conceda abbastanza margini di flessibilità. A proposito: se i debiti creassero crescita, la Germania dovrebbe crescere di meno. E invece. Non si può dare sempre la colpa agli altri. Se la Francia ed altri hanno problemi, non può essere sempre colpa della Germania.

Anche il mio collega italiano, Pier Carlo Padoan, ritiene la crescita attuale insufficiente. Io penso che il percorso di riforme di Renzi, quando era presidente del Consiglio, sia stato giusto. Adesso temo che l'Italia soffra della fase attuale di incertezza politica. Spero sia rapidamente superata".

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