I ladri ci avevano provato tre volte, ma ivano. Venerdì sono riusciti a entrare nella chiesa di Pieve a Elici, un gioiellino dell’arte romanica, il complesso religioso più importante della Versilia, ma sono usciti a mani vuote. Così hanno lasciato un messaggio per il parroco, don Giorgio Simonetti, scritto in blu su un foglio A4, con la calligrafia di un bimbo di prima elementare, e appoggiato sotto il tarbenacolo rotto: "Padre, come lei sa, la tentazione è forte e certo le nostre resistenze non si sono sforzate granché. Se Dio vorrà ci rivedremo".
A raccontare l'episodio è Il Tirreno. Il primo tentativo di furto risale a giovedì scorso. Il custode ha trovato dei segni di calci sulla porta sul retro. Poi domenica. Questa volta i ladri sono arrivati sulla collina, una volta ricoperta da un bosco di lecci da cui prende il nome la chiesa, con la fiamma ossidrica. Ma nemmeno così sono riusciti entrare. Allora sono tornati venerdì e ce l'hanno fatta. Nemmeno i carabinieri sanno spiegarsi come.
Una volta dentro, si sono guardati intorno ma non hanno trovato nulla da portare via.
Hanno provato a prendere il tabernacolo, che sembradi oro. Una missione che però non è riuscita, anche perché avranno capito che in realtà non vale nulla. La promessa è chiara: ci riproveranno. E continueranno a non trovare nulla, assicurano dalla chiesa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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