Feto trascorre 107 giorni nella pancia della mamma morta: i medici riescono a tenerlo in vita e a metterlo alla luce con parto cesareo.
Miguel si sente la persona più felice al mondo, ma anche quella più triste. Suo figlio, Lourenco, è nato, ma sua moglie se ne è andata per sempre. Le cose sarebbero potute andare anche peggio, fortunatamente i medici ci hanno creduto e hanno portato avanti una gravidanza che aveva tutti i presupposti per terminare in aborto.
Come scrive Fanpage, era il 20 febbraio quando la mamma del piccolo, alla 17esima settimana di gravidanza, è stata portata in un ospedale di Lisbona per forti dolori alla testa. Immediatamente, la donna rimane in coma. Qualche giorno dopo, i medici dichiarano la morte celebrale. È stato prorpio in quel momento che gli infermieri hanno deciso di rischiare tutto: quando lo staff ha capito che il bimbo nel grembo della donna era ancora vivo, ha deciso di mantenere artificialmente in vita la mamma.
Da quel momento, per i successivi 3 mesi e mezzo, la donna è diventata una "incubatrice vivente". Il suo organismo alimentava Lourenco, mentre medici e infermieri massaggiavano il grembo della madre e cantavano canzoncine al piccolo. Dopo 107 giorni, il 7 giugno, "il bimbo del miracolo" è nato tra gli applausi e le lacrime di tutto il personale dell'ospedale.
Quelle lacrime, però non erano soltanto di gioia: tutti sapevano che da quel momento i macchinari che tenevano in vita quella straordinaria mamma dovevano essere spenti.
"Eravamo tutti euforici e tutti a piangere – racconta un'infermiera. Qualcosa di strano stava accadendo, era una situazione diversa da qualsiasi altra, qualcosa mai vista prima. Quella donna ha letteralmente dato la sua vita al figlio e lui ha preso la sua anima".
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