Mentre si discute sull'opportunità o meno di costruire una moschea per i musulmani che vivono a Bologna, arrivano le cifre diffuse da Yassine Lafram, presidente dell'Ucoii (unione delle comunità islamiche italiane) sul culto nel capoluogo di Regione e i paesi dell'area metropolitana.
Sono 18 le moschee abusive sorte nei garages, negli scantinati e negli ex magazzini di Bologna e provincia. Luoghi frequentati da 44mila fedeli nell'area metropolitana e da 25mila sotto le Due Torri. "Siamo una comunità prevalentemente operaia, composta soprattutto da famiglie monoreddito che cercano di arrangiarsi con luoghi non adeguati urbanisticamente anche se spiritualmente sì", ha spiegato Lafram di un'udienza conoscitiva della commissione affari generali del Comune di cui riferisce Bolognatoday. Ma le vere "moschee costruite mattone su mattone, cioè architettonicamente tali", secondo Lafram, sono solo cinque di cui due in Emilia-Romagna, a Ravenna e Forlì."Vogliamo semplicemente luoghi dignitoso dove poter pregare. Speso ci si sente dire che ci raduniamo abusivamente nei piccoli garage. Poi quando proponiamo un luogo di culto ufficiale arrivano i veti", aggiunge il presidente dell'Ucoii.
Da parte degli esponenti di Forza Italia partono parole grosse.
Francesco Sassone dice: "Invece di fare le dirette Facebook fuori da via Pallavicini abbiate il coraggio di entrate, non vi mangia nessuno. Gli anziani del centro sociale lo fanno". E ancora: "Sicuramente non siete razzisti, però lo sembrate per i ragionamenti che portate avanti".
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