Bossetti, presentato ricorso contro la condanna

I difensori di Massimo Bossetti hanno presentato questa mattina intorno alale 12.30 in Tribuanle a Como il ricorso contro la condanna all'ergastolo

Bossetti, presentato ricorso contro la condanna

I difensori di Massimo Bossetti Claudio Salvagni e Paolo Camporini hanno presentato questa mattina intorno alale 12.30 in Tribuanle a Como il ricorso contro la condanna all'ergastolo per il muratore di Mapello emessa il 2 luglio scorso dalla Corte d'Assise di Bergamo, presieduta da Antonella Bertoja. "Abbiamo trascorso notti insonni per preparare il ricorso", ha detto a LaPresse l'avvocato Paolo Camporini. A consegnare fisicamente il plico di circa 258 pagine alla cancelleria penale di Como è sttao l'avvocato Claudio Salvagni. Pagine che non si limitano ad attaccare la prova regina dell'accusa, il dna di Bossetti sugli indumenti di Yara, ma le indagini nella loro globalità. Salvagni è stato accompagnato da due consulenti: il criminologo Ezio Denti e dal professore Sergio Novali. Il processo di secondo grado si terrà davanti alla corte d'Assise e d'Appello di Brescia.

"Massimo Bossetti ha ancora fiducia nella giustizia perchè parte dal presupposto di essere innocente ed è sicuro che prima o poi qualcuno si accorga di questa verità e ne tenga conto". Lo ha detto a LaPresse l'avvocato Paolo Camporini, difensore del muratore di Mapello. "Quella di Bossetti è una visione un po' malinconica della giustizia - ha detto Camporini - mentre noi avocati, che leggiamo gli atti e le sentenze e quando vediamo decisioni come queste ci preoccupiamo non solo per il nostro assistito ma anche per tutti gli altri processi". La Corte d'Assise di Bergamo, presieduta da antonella Bertoja, per l'avvocato Camporini "ha fatto passare degli indizi", come il dna del muratore di Mapello trovato sulle mutandine della ragazzina "come prove, solo per la posizione in cui sono stati trovati. Tutti gli altri indizi, come le sferette di metallo e le fibre - aggiunge - non valgono nulla ma per i giudici si trasformano in elementiche vanno in una direzione univoca perchè c'è il dna, è inammissibile. Senza contare che la Corte ha avuto paura del contraddittorio: non ci hanno permesso di fare altri accertamenti e quando abbiamo avuto modo di fare delle verifiche abbiamo visto che i risultati non andavano bene".

Nelle 258 pagine del ricorso, depositato a Como per comodità, dato che entrambi i legali di Bossetti hanno lo studio in città, "attacchiamo frontalmente le conclusioni della Corte d'Assise di Bergamo - spiega Camporini - che ha cancellato dal codice la parola dubbio".

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