Coronavirus

Brusaferro (Iss): "Tra 7 giorni capiremo se le misure anti virus funzionano"

Il presidente dell'Iss spiega che "il 4-5% dei malati sono in terapia intensiva e richiedono un grosso impegno assistenziale. Il 10-20% hanno bisogno di ricovero e ne escono agevolmente"

Brusaferro (Iss): "Tra 7 giorni capiremo se le misure anti virus funzionano"

Alla fine della settimana capiremo se e quanto le misure di contenimento messe in campo hanno rallentato l’epidemia”. È quanto sottolinea Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità sugli effetti del coronavirus. Il medico è fiducioso, si attende degli esiti positivi e chiede la collaborazione di tutti i cittadini per fermare le infezioni.

Brusaferro elogia il sistema sanitario italiano e ribadisce che “prima di 10-14 giorni dall’avvio degli interventi di contrasto e della creazione delle zone rosse non possiamo però valutare l’efficacia di questa sorta di cintura costruita attorno ai focolai in Lombardia e Veneto”. Il professore universitario spiega inoltre che i numerosi casi di questi giorni riguardano contagi contratti prima che partisse la macchina organizzativa. Brusaferro si aspettava un aumento dei casi positivi e si augura che dal fine settimana la curva scenda. Se così fosse, significa che il nostro sistema ha lavorato bene. Secondo il professore, non ci sono abbastanza elementi per ricostruire il viaggio in Italia del coronavirus e quindi non si può sapere se l’epidemia possa essere entrata nel nostro Paese prima della sospensione dei voli diretti da Wuhan.

In un'intervista al Corriere della Sera, Brusaferro sottolinea che “il 4-5% dei malati sono in terapia intensiva e richiedono un grosso impegno assistenziale. Il 10-20% hanno bisogno di ricovero e ne escono agevolmente, senza riportare danni - prosegue il docente - a meno che non soffrano di altre patologie che complicano la ripresa”. La gran parte delle persone positive resta invece in quarantena domiciliare, come confermato dal presidente dell’Iss, e presenta sintomi leggeri come la congiuntivite oppure anche senza sintomi. Si tratta di un monitoraggio preciso effettuato dai dipartimenti di prevenzione delle Asl.

L’epidemia “è più impegnativa dell’influenza in quanto siamo alle prese con un virus nuovo, non abbiamo farmaci specifici né vaccino - spiega Brusaferro -. Le persone più fragili devono essere curate in terapia intensiva e il sistema sanitario è chiamato a grandi sforzi”. Il docente universitario fornisce un’informazione importante ovvero che il Covid-19 guarisce naturalmente in moltissimi casi.

Il presidente dell’Iss sottolinea l’importanza dei comportamenti individuali, come lavarsi spesso le mani oppure mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro con le altre persone. Tutto questo perché le malattie respiratorie vengono trasmesse con le gocciole di tosse e starnuti da parte di soggetti infetti. "Basta tenersi un po’ più lontani e si evita il contagio - conclude Brusaferro -.

Queste accortezze sono la chiave di volta".

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