Cronache

"Super-caldo" da bollino rosso. Ecco le 17 città "infernali"

Il caldo non concede tregua. Il ministero della Salute ha emesso un bollettino nel quale si indica massimo livello di rischio per 17 città

"Super-caldo" da bollino rosso. Ecco le 17 città "infernali"

Italia nella morsa del grande caldo. Ieri nella piana di Siracusa il termometro ha raggiunto la temperatura di 48,8 gradi. Un record, non solo per il nostro Paese ma per l’Europa intera. Eppure la situazione non migliorerà nei prossimi giorni. In base all’'ultimo aggiornamento del bollettino delle ondate di calore diffuso dal ministero della Salute, per venerdì 13 agosto è stato diramato il livello di "allerta" 3, o "bollino rosso", per 15 città: tra queste figurano Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo. Il "livello 3" indica "condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio come gli anziani, i bambini molto piccoli e le persone affette da malattie croniche".

Dopodomani, vigilia di Ferragosto, la situazione è destinata persino a peggiorare. Saranno addirittura 17 le località da “bollino rosso”: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Napoli, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo.

Per domani, invece, prevista allerta di "livello 2", che corrisponde a "condizioni meteorologiche che possono rappresentare un rischio per la salute in particolare nei sottogruppi di popolazione più suscettibili", per le città di Ancona e Napoli e sabato per Milano, Venezia e Verona.

Come se non bastasse, la colonnina di mercurio sarà in ulteriore salita: domani le temperature percepite toccheranno picchi di 39 gradi a Cagliari e Firenze e di 38 a Frosinone, Latina, Napoli, Rieti e Viterbo. Sabato si registreranno picchi di 40 gradi a Firenze, 39 a Cagliari e Frosinone, 38 a Bologna, Latina, Napoli e Rieti.

L'allarme della Fnomceo

I 48.8 gradi centigradi raggiunti ieri in Sicilia è "un numero che fa paura. Anche perché nella nostra società, che è complessa, non tutti hanno gli strumenti e le comodità per affrontare stagioni come queste con il termometro che sale così tanto. E non si tratta solo di picchi di caldo ma, purtroppo, di periodi lunghi. Le ondate di calore sono emergenze sanitarie serie: per noi medici rappresentano da sempre un grave problema perché aumentano la mortalità". È quanto ha spiegato all'Adnkronos Salute il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.

Quest’ultimo ha spiegato che le ondate di calore sono "un problema sanitario da gestire tant'è che anche il ministero della Salute ha approntato da tempo un programma per affrontarle, perché si correlano all'aumento del numero di morti in particolare tra gli anziani e i malati più compromessi". Lo stesso Anelli ha, poi, sottolineato che da tempo "avevamo segnalazioni sul fatto che l'effetto serra avrebbe determinato l'aumento sempre più elevato delle temperature e questo avrebbe avuto ripercussioni sia sulla gestione della sanità che della quotidianità. E ora ci siamo".

Un problema che tocca tutti, ha ricordato ancora il presidente della Fnomceo e di cui tutti devono prendersi carico. "Bisogna favorire una cultura dell'One Health - ha aggiunto - considerando che qualsiasi alterazione dell'ambiente si ripercuote sull'alimentazione e la salute umana. Ognuno di noi deve imparare a considerare l'ambiente come una parte costitutiva della nostra società".

Pertanto è necessario agire di conseguenza su più fronti:"La riduzione dei consum, l'utilizzo delle fonti energetiche alternative, l'inquinamento, l'uso degli antibiotici che alterano una serie di sistemi", ha elencato Anelli che ha ricordato che la "sopravvivenza del Paese, non solo del nostro, è legata al crescere di una mentalità che guarda al pianeta non come qualcosa da sfruttare ma come ad una parte fondamentale di noi".

"Viviamo tutti all'interno di una grande astronave e se la modifichiamo in peggio avremo conseguenze dirette", ha concluso Anelli.

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