Tempo ottant’anni e l'Italia finirà sott'acqua, sommersa dal mare. Si tratta dello scenario catastrofico e della più che allarmante previsione fatta dall'Enea, l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie e per l'energia, circa il cambiamento climatico.
Secondo l'ente, entro il 2100 oltre 5.600 km quadrati e più di 385 km di costa dello Stivale saranno sommersi dall'acqua salata dei suoi mare per colpa del riscaldamento globale, che fa (e farà) alzare il il livello del Mediterraneo di un metro. Le città più a rischio? Napoli e Venezia, ma sono quaranta in totale quelle esposte per una superficie a rischio inondazione pari a una regione come la Liguria. Insomma, un cataclisma, una tragedia immane.
Fabrizio Antonioli, responsabile del Laboratorio climatica e impatti dell' Enea, lancia l'’allarme sulle colonne de Il Fatto Quotidiano: "Tra soli 81 anni, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento l'innalzamento del mare lungo le coste italiane è stimato tra 0,94 metri e 1,035 metri […] Negli ultimi duecento anni il livello medio degli oceani è aumentato a ritmi più rapidi rispetto agli ultimi tremila anni, con un' accelerazione allarmante pari a 3,4 millimetri l' anno solo negli ultimi due decenni".
Ma potrebbe andare pure peggio, visto che l'innalzamento dei mari potrebbe arrivare anche tra 1,31 metri e 1,45 metri. È allarme rosso per tutti, ma soprattutto per l'alto Adriatico; anche se da Pescara fino a Taranto la situazione è critica.
Sul versante ligure e tirrenico, invece, da La Spezia fino alla Campania, passando per la Versilia, non c’è molto da stare tranquilli. Anzi. Idem, purtroppo, anche per le grandi isole, Sicilia e Sardegna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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