Sgarbi quotidiani

La Camera parla, la giustizia colpisce

La Camera parla, la giustizia colpisce

In una Camera oziosa, che dibatte sulla «Class action», cui i deputati si applicano, tra indifferenza e fastidio, votando decine di emendamenti vagliati dalla commissione Giustizia, presieduta dalla inconsapevole Giulia Sarti, non è possibile richiamare i deputati alla violenza dello Stato e della cattiva giustizia che tiene in carcere un filosofo e psicanalista di fama internazionale, come Armando Verdiglione, colpevole di reati marginali e certo non pericolosi per la società e, in ogni caso, settantaquattrenne, cioè oltre l'età per cui il carcere è ritenuto incompatibile. Una questione urgente e cogente. Ma non tanto da consentire il mio intervento, subito interrotto dalla vicepresidente Carfagna, virtuosa promotrice della fondamentale legge sulla prostituzione minorile.

Così ho affidato, affiancando Roberto Giachetti e altri parlamentari, la mia protesta a una interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia. Ma, se avessi potuto terminare, avrei anche ricordato l'altra inverosimile azione giudiziaria di una magistratura senza controllo: l'arresto del sindaco di Riace Mimmo Lucano, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. L'accusa è così pretestuosa che il gip ha smontato nella sua ordinanza circa mille pagine della richiesta di arresto, osservando «errori grossolani e inesattezze delle indagini». Ieri Salvini, oggi Lucano. La Camera tace, la piazza insorge.

Sono con la piazza.

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