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Camere penali del diritto europeo e internazionale, Tirelli: "Lo Stato paghi le spese a chi è stato assolto"

L'iniziativa delle Camere Penali del Diritto europeo e internazionale: garantire alle vittime del sistema giudiziario, specie quelle meno abbienti, il risarcimento delle spese legali

Camere penali del diritto europeo e internazionale, Tirelli: "Lo Stato paghi le spese a chi è stato assolto"

Si torna a parlare delle molte vittime del sistema giudiziario italiano, spesso lasciate a loro stesse dopo aver subito errori madornali commessi da parte delle autorità. Al momento il governo non ha preso una vera e propria posizione a riguardo, ed è per tale ragione che le Camere Penali del Diritto europeo e internazionale si sono decise ad intervenire, promuovendo una proposta di legge finalizzata all'introduzione di un rimborso delle spese legali per quegli imputati poi assolti.

Ma cosa sono le Camere Penali del Diritto europeo e internazionale? Si tratta di un organo ben diverso dalle camere italiane. Fondate nel 2017, sono costituite da un'associazione di avvocati penalisti, esperti sia del diritto penale e delle estradizioni. Il loro scopo è quello di garantire la corretta applicazione delle norme di legge.

Per riportare la seria situazione attuale, vengono ripresi i dati più recentemente rilasciati dal primo presidente della Corte di Cassazione, nei quali si evince come circa la metà dei processi per il rito ordinario (si parla del 50,5%) ed oltre i due terzi dei giudizi di opposizione al decreto penale (69,7%) terminino in realtà con una assoluzione. Da qui la necessità di tutelare la figura delle cosiddette vittime del sistema giudiziario, specie le meno abbienti. "La proposta di legge alla quale abbiamo lavorato contempla la possibilità per questi soggetti vittime del sistema giudiziario di ottenere il pagamento da parte dello Stato degli onorari dovuti al legale impiegato nella loro difesa", ha infatti dichiarato in una nota il presidente delle Camere Penali del Diritto europeo e internazionale Alexandro Maria Tirelli.

Se la proposta passasse, verrebbero fatti grossi passi avanti nella tutela dei diritti di ciascun cittadino: al momento, infatti, l'unico rimborso riconosciuto alle vittime è quello relativo all'ingiusta detenzione. Un rimborso che, fra l'altro, ha subito significativi ridimensionamenti nel tempo.

"Nel 2020 lo Stato ha speso quasi 38 milioni di euro per questa tipologia di risarcimenti", ha riferito Tirelli. "L’importo può in ogni caso mai eccedere la cifra di 516.456,90 euro e la somma indennizzabile per ogni giorno di ingiusta detenzione è di 235,82 euro. Inutile sottolineare come questo spreco di denaro pubblico pesi inutilmente sui contribuenti", ha aggiunto.

Fra gli obiettivi della proposta di legge, non solo la tutela dei cittadini colpiti da procedimento penale e poi assolti, ma anche il sostegno alla classe forense, "che finalmente potrà vedere correttamente ricompensata l’attività difensiva espletata, superando il discrimine ad oggi purtroppo esistente tra imputati che possono e non possono permettersi una difesa".

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