Cronache

Morte Camilla, trema il Cts: chi ha autorizzato gli Open day?

La Procura acquisisce anche la lettera del Comitato tecnico scientifico alle Regioni contenente il parere sugli open day

Morte Camilla, trema il Cts: chi ha autorizzato gli Open day?

Il Cts adesso trema. Per la morte di Camilla Canepa, la 18enne pallavolista morta a Genova in seguito a una trombosi dopo circa una decina di giorni dall’aver ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca, la Procura vuole vederci chiaro. Ha deciso infatti di acquisire anche la lettera inviata dal Cts, il Comitato tecnico scientifico, alle Regioni, con al suo interno il parere riguardante gli open day.

Il documento che inchioda il Cts

Il documento verrà quindi acquisito dai magistrati per capire chi ha autorizzato gli open day e fare luce sulla morte della giovane che si stava preparando a sostenere l’esame di maturità. Nella giornata di ieri la Procura di Genova ha dato incarico ai Nas di venire in possesso di tutta la documentazione utile al fine di poter arrivare a una valutazione complessiva di quanto avvenuto. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo e sono al momento in corso accertamenti.

Il documento del Cts è stato pubblicato sulla sua pagina Facebook anche dal governatore della Liguria, Giovanni Toti. Nell’atto si legge che il Comitato tecnico scientifico, tra le raccomandazioni inserite nel proprio parere,"non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate, dalle differenti realtà regionali o legate alle province autonome, iniziative quali vaccination day mirate ad offrire in seguito ad adesione e richiesta volontaria i vaccini a vettore adenovirale a tutti i soggetti di età superiore ai 18 anni". In contemporanea i Nas hanno sequestrato anche l'anamnesi precedente al vaccino che era stata compilata lo scorso 25 maggio quando la ragazza si era volontariamente sottoposta alla vaccinazione. Oltre naturalmente ai documenti medici compilati all'hub. Da capire anche come mai la ragazza, affetta da piastrinopenia, una patologia autoimmune, sia stata vaccinata con il siero prodotto dall’azienda anglo-svedese.

Un'altra morte sospetta

Notizia di oggi quella relativa al decesso di un uomo di 54 anni, morto lo scorso giovedì a Brescia in seguito a diversi eventi trombotici, secondo cui la procura ha aperto un fascicolo per capire se la sua morte possa essere conseguenza della prima inoculazione di vaccino AstraZeneca, avvenuta lo scorso 29 maggio. Secondo i familiari di Gianluca Masserdotti, l’uomo non soffriva di malattie pregresse ed era in buona salute.

Sembra che i virilogi abbiano pareri contrastanti riguardo la decisione del ministero della Salute di riservare il siero AstraZeneca agli over 60, effettuando la seconda dose per coloro che sono sotto quella soglia di età con sieri a mRna.

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