Caserta, ventimila euro per comprare un bebè

Neonati venduti a coppie sterili. Le puerpere arrivavano dalla Bulgaria. Tre arresti

Caserta, ventimila euro  per comprare un bebè

Napoli - Un neonato costava ventimila euro. Due coppie casertane (ma potrebbero essere molte di più) avevano trovato il modo per risolvere il loro problema. Anzi, avevano trovato le persone giuste: un casertano e due bulgari, marito e moglie che facevano dei rientri in patria ad hoc, dove contattavano donne giovanissime, poco più che ventenni rimaste incinte ma per niente intenzionate, una volta messo al mondo il loro bambino, a tenerselo. In cambio di qualche migliaio di euro queste ragazze risolvevano per qualche tempo i loro problemi economici ma, soprattutto potevano «liberarsi» di un figlio indesiderato.

L'italiano procacciava le coppie sterili. Poi, si rivolgeva alla coppia straniera che rientrava a Sofia e si metteva a caccia delle donne giuste da far venire in Italia (nel casertano) pochi giorni prima del parto. Il piano prevedeva che l'uomo che comprava il neonato dichiarasse di aver messo incinta la ragazza bulgara nell'ambito di una relazione extraconiugale. Una volta partorito, la ragazza spariva e il neonato finiva ai due genitori che lo avevano acquistato.
I carabinieri di Mondragone nel 2009 avevano iniziato le indagini e ieri finalmente sono scattate le manette per l'intermediario, Antonio Maione, 56 anni e per i due bulgari, Slavi Toshkov Yosifov, 39 anni e Anka Shtiliyanova di 37. Sono accusati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere di associazione per delinquere finalizzata alla alterazione dello stato civile di due neonati. Sono inveceindagati , in stato di libertà, una figlia di Maione e i quattro genitori che hanno comprato i bambini. Le due coppie potranno continuare a tenere (almeno per il momento) i figlioletti che oggi hanno circa 3 anni, in attesa delle decisioni del Tribunale per i Minori.

Maione, residente a Castelvolturno, è un vero esperto di vita di coppia e di bambini: 5 mogli, 13 figli, appena veniva a conoscenza che c'erano delle coppie sterili desiderose di avere un bimbo subito si metteva a «lavorare». I ventimila euro che intascava li divideva con i bulgari e con la madre. Ci sarebbe stato anche un terzo caso ma, quando marito e moglie interessati all'acquisto vennero a conoscenza che il nascituro era malato, rinunciarono. I carabinieri di Mondragone, con il capitano Lorenzo Iacobone, stanno svolgendo accertamenti su altri 7 o 8 casi sospetti.
I due neonati venduti furono messi al mondo in un ospedale del Napoletano e uno del Casertano ma, le due strutture sono risultate estranee alla compravendita. Una delle due coppie indagate pur di realizzare il sogno di avere un figlio si è indebitata.
Decisiva per l'indagine, oltre alle intercettazioni, una donna carabiniere infiltratasi come finta infermiera nell'ospedale dove è nato uno dei due bambini.

La militare ha vegliato e accudito una

delle due ragazze bulgare prima del parto, annotato le sue abitudini, le visite (poche) che riceveva. Del padre neppure l'ombra. Solo al momento della nascita si era presentato in ospedale per «ritirare» il suo acquisto.

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