"Sembravano ragazzi normali...": cosa c'è nelle intercettazioni sul caso Ciro Grillo

Spuntano nuove intercettazioni nel caso Ciro Grillo: alcune di esse saranno sottoposte a perizia per essere tradotte nel modo corretto

"Sembravano ragazzi normali...": cosa c'è nelle intercettazioni sul caso Ciro Grillo

Durante l’udienza di ieri del caso Ciro Grillo, è stata richiesta una nuova perizia. A richiederla è stata il gup Caterina Interlandi, che ha interpellato un perito di Nuoro per una consulenza sulla traduzione di una telefonata fatta dalla denunciante, la 19enne S, a un’amica.

Questo in attesa del 26 novembre: quel giorno la gup deciderà se procedere con il rito ordinario chiesto dalla difesa. Ciro Grillo - figlio del comico e leader del M5S Beppe - Vittorio Lauria, Edoardo Capitta e Francesco Corsiglia sono accusati di stupro, ma loro sostengono di aver preso parte a un rapporto sessuale di gruppo con il pieno consenso di S.

La testimonianza di S

S era comparsa il 17 febbraio 2020 di fronte ai magistrati di Tempio Pausania e aveva raccontato di quando a luglio 2019 era stata con alcuni ragazzi in una villa in Costa Smeralda. La giovane aveva raccontato di aver perso conoscenza durante due fasi di un abuso sessuale: “Quando siamo andati in casa ero presente a me stessa, ma quando mi hanno portata in una stanza mi sono spenta. Nel primo episodio sentivo dolore, nel secondo il mio corpo era come anestetizzato, ho iniziato a vedere nero e dopo qualche secondo sono svenuta”, aveva raccontato. L’ipotesi al vaglio degli inquirenti è se S sia stata indotta a bere dai quattro ragazzi oppure sia stata anche stordita con la “droga dello stupro”.

Tuttavia gli inquirenti si stanno concentrando anche su delle intercettazioni che possono assumere particolare valore durante l’eventuale processo, intercettazioni che sono state fatte ascoltare a “Quarto grado”. Una di queste riguarda il vocale che S ha inviato il giorno dopo la sua testimonianza a un’amica in Norvegia. “Onestamente mi sono sentita molto usata, è stato davvero brutto - dice S nel vocale - Possiamo dire un po’ come usata e buttata via giusto per divertimento. Mi sento così sbagliata, voglio solo ricominciare ma non so come. Mi sento sempre come spazzatura”.

S parla in inglese in questo audio, è anche per questo che è stata richiesta la perizia. “Perché sono così idiota? - continua - Perché faccio così? Perché non ho fermato le persone, anche se è stato quasi impossibile? Come posso non fidarmi nemmeno di nessuno che mi circonda? Quei ragazzi sembravano normali e poi si sono approfittati di me in questo modo, è stata una specie di spazzatura questa esperienza”.

La giovanissima S non se la prende solo con i quattro genovesi, ma anche con l’amica che era con lei quella sera e ha detto di non essersi accorta di nulla perché dormiva. “Era quasi arrabbiata e non preoccupata per me quella sera, mi ha fatto inc… e nella mia testa mi dicevo, sì ha ragione - spiega S nell’audio - Quei ragazzi hanno fatto delle cose perverse che mi sono meritata, non so. Pensavo fosse una delle mie più intime amiche ma è stata così disinteressata a tutto, adesso sta giocando a pallavolo sulla spiaggia e io sono tornata da sola a casa a piedi. Mi viene da piangere. Mi viene quasi voglia di picchiarmi per quello che ho fatto, sai? Questo è il motivo per cui ho permesso loro di farlo, non sono più riuscita a controllare nulla perché non ho mai voluto che succedesse nulla. Quello che è successo era così brutto, mi sento male con me stessa. Non voglio più avere nulla a che fare con quei ragazzi, mai più”.

E dalle parole di S affiorano anche dei sensi di colpa per ciò che è accaduto, per cui bisognerà vedere quale interpretazione ne sarà data: “Non so se fosse colpa mia o no quella notte, giuro che è stato così difficile evitarlo. È stupido da dire e probabilmente non mi crederai, non so. Qualcuno probabilmente non mi crede, ma è stato così difficile fermare chiunque, altrimenti non l’avrei mai fatto”.

Dopo il presunto stupro

Sono spuntati anche due altri audio inediti in cui S registra vocali per un’amica 12 giorni dopo il presunto stupro di gruppo. “Che stai a dì… mica mi devo vestire tipo tutta chic - dice - Cioè in realtà sì, va a finire che sarò così, ma non voglio fare la stronza che poi sembra che ci provi con lui”.

In pratica, S parla di un ragazzo e di un appuntamento cui non andrà o in cui pensa già di sottrarsi alle avances della persona che deve incontrare. Le sue parole suonano come uno slang, sono gergali ma anche confuse: “Ma stiamo scherzando, che poi tra l’altro in tutto ciò *** stasera va a dormire dalla sua fidanzata. Che bello dire questo nome, questa parola non l’avevo ancora usata, la fidanzata di ***, wow! Ok, andiamo bene, di male in peggio, yeah. No, scherzo scherzo scherzo, non farti idee strane. Mi spiace di dire di no, capito, cioè questo qua ha organizzato di tutto per convincermi e io gli dirò di no.

Che str…, va be’, che mer… di persona che sono io, eh, per carità, ma va, ma io boh, cioè ciao, boh, bona, ciao, aiuto. Ho bisogno di qualcuno che i trapani il cervello e mi dica cosa fare e come agire e cambiare vita e in poche parole cambiare vita. Non so cosa sto dicendo, ti voglio bene. Ciao”.

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