Cronache

"Chiedete ad Anna Corona". Il caso Denise verso la proroga o l'archiviazione?

L'ex pm Maria Angioni suggerisce una strada per gli inquirenti: cercare Giuseppe che viene nominato in un'intercettazione da Anna Corona

Le primissime ricerche di Denise Pipitone
Le primissime ricerche di Denise Pipitone

È temporalmente dietro l’angolo il bivio nella nuova indagine sul rapimento di Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo il 1 settembre 2004. Il 23 novembre sarà deciso se l’indagine sarà archiviata oppure ci sarà una proroga. Intanto l’ex pm Maria Angioni, oggi giudice del lavoro, si prepara ad andare in giudizio, con l’accusa di false dichiarazioni ai pm.

Angioni, in questi mesi, ha ricordato alcune parti dell’inchiesta in cui fu pm dall’ottobre 2004 al luglio 2005 e ha fornito alcune ipotesi su cosa potrebbe essere accaduto. Intervistata da “Quarto grado”, la giudice ha affermato di credere che Denise sia ancora viva. “Se fosse morta sarebbe già uscito fuori, qualcuno avrebbe fatto trovare le tracce”, ha detto.

Ma ha anche aggiunto un’idea su quelli che potrebbero essere i timori di Denise, che forse si potrebbe riconoscere nella nuova age progression realizzata su commissione della famiglia: “Se fosse viva, cosa che penso e auspico, questa ragazza deve anche sapere che se dovesse mai scoprirsi chi è, dov’è, lei non perde niente”.

Angioni ha anche detto la sua in merito alle piste degli inquirenti del passato e del presente, partendo dalla pista rom. Essa è legata ad alcuni video registrati a Milano nell’ottobre 2004 dalla guardia giurata Felice Grieco che incontrò una bimba molto somigliante a Denise in un gruppo famigliare di presunti rom o sinti. “Conviene seguire altre strade”, ha chiosato Angioni e ha spiegato che la pista rom è legata esclusivamente a quelle immagini di Milano. Inoltre si chiede, in merito alla donna che appare nei video insieme alla bimba: “Come si fa a dire che è rom?”.

Anche la pista tunisina non sembra convincere l’ex pm. “Adesso non romperei le scatole alle persone - ha sottolineato - perché ho la massima preoccupazione dei cambiamenti interni che possono avvenire nelle persone, se Denise è in una certa situazione famigliare, cioè sta bene. Andare a molestare lei o le persone vicine a lei non è utile, bisogna lasciarle in pace. Denise è grande può fare le sue riflessioni e anche i suoi famigliari lo possono fare. Quello che si può fare è capire chi è Giuseppe”.

Il nome di Giuseppe è emerso nelle intercettazioni dello scorso maggio ad Anna Corona, ex moglie del padre naturale di Denise, ed è un nome che ricorre nell’inchiesta del passato e in questa più recente. Sono state anche ventilate delle ipotesi, ma Angioni non si sbilancia: “Chiedete ad Anna Corona chi è Giuseppe”. La giudice suggerisce invece di riprendere l’intercettazione presso il motorino di Jessica Pulizzi, figlia di Anna, e di confrontare la voce con tutti i possibili Giuseppe che sono stati nominati nelle indagini.

In quella intercettazione sembra venir nominata anche una Denise infatti.

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