Cronache

Caso Grillo, così in tre hanno infierito sulla ragazza addormentata

Spuntano le foto choc: corpi seminudi a pochi centimetri dal volto della giovane mentre dormiva. Ora gli inquirenti hanno identificato chi ha fatto cosa

Caso Grillo, così in tre hanno infierito sulla ragazza addormentata

Continuano a emergere particolari agghiaccianti sul caso Ciro Grillo. Proprio ieri è arrivata un'importante novità: la procura di Tempio Pausania ha depositato un nuovo avviso di conclusione delle indagini. I pm hanno modificato il capo di imputazione relativo al secondo degli episodi contestati: oltre al figlio del garante del Movimento 5 Stelle, anche Edoardo Capitta e Vittorio Lauria sono accusati di aver scattato delle fotografie con i loro genitali appoggiati sul viso di Roberta, la seconda giovane, mentre dormiva. Inizialmente gli scatti allegati agli atti non avevano consentito di stabilire le responsabilità individuali, ma sulla base dei recenti interrogatori di Ciro Grillo e dei suoi amici sono stati chiariti diversi aspetti. Dunque ora è stato possibile identificare chi ha fatto cosa. I legali avranno a disposizione 20 giorni per chiedere eventuali interrogatori o depositare documenti integrativi. A quel punto la procura potrà chiedere o il rinvio a giudizio o l'archiviazione del caso.

Le foto scattate

Nel nuovo capo di imputazione si legge che le foto sono state scattate tra le 6:25 e le 7:30, quindi prima della ipotetica violenza di gruppo denunciata da Silvia che sarebbe avvenuta verso le ore 9. I pm scrivono che "Grillo e Lauria si facevano riprendere da Capitta mentre erano seminudi...". Nello specifico Lauria si sarebbe fatto immortalare "mentre è in posizione frontale rispetto alla ragazza". Elementi che la pubblica accusa utilizza per contestare reati specifici ai singoli ragazzi coinvolti. Foto che pare ritraggano i corpi seminudi dei tre amici a pochi centrimetri dal volto di Roberta.

I dettagli di quella notte

Invece il primo dei due capi di imputazione non ha subito variazioni: il gruppetto avrebbe approfittato della "inferiorità fisica e psichica dovuta all'assunzione di alcol" di Silvia per compiere l'eventuale violenza sessuale. La studentessa italo-norvegese ha riferito che sarebbe stata presa per i capelli, costretta a bere vodka e obbligata "a subire ripetuti atti sessuali". Ma Ciro Grillo e i tre ragazzi respingono l'accusa: per loro è stato sesso consenziente. Silvia inoltre ha messo a verbale che l'amica Roberta, a cui si sarebbe rivolta dopo un rapporto con Corsiglia, non aveva reagito: "Inizialmente non capiva e glielo ripetevo, poi le chiedevo se potevamo andare a casa. Lei si è seduta sul divano e mi ha fatto spallucce".

"Ormai è una bagarre politica"

Intanto a parlare su La Repubblica è stato Romano Raimondo, decano degli avvocati genovesi: "Questo processo è diventato una bagarre politica, non ha nulla di giudiziario. È stato detto che l'uscita di Beppe Grillo è stata usata per far cadere il governo. I nostri quattro ragazzi non c'entrano nulla...". C'è poi un'altra novità: Alessandro Vaccaro è il nuovo difensore di Vittorio Lauria, uno dei quattro giovani genovesi.

Il legale - che tra le altre cose si è occupato dei processi sul G8, Belsito e Lega - ha sostituito Paolo Costa che aveva rimesso il mandato la scorsa settimana "per divergenze sulla condotta extraprocessuale da tenere" da parte del suo assistito che aveva rilasciato delle dichiarazioni a Non è l'arena su La7.

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