C'era un "Ignoto 1" e ora spunta anche "Ignoto 2". L'inchiesta sull'omicidio di Yara Gambirasio si arricchisce di un nuovo tassello, un'ipotesi che pare emergere da una tabella dei Ris contenuta in una relazione che AdnKronos ha analizzato, firmato il 5 gennaio scorso.
È alla pagina 110 dell'analisi di Carlo Previderè, ricercatore responsabile del laboratorio di genetica forense all'Università di Pavia, incaricato dell'analisi di capelli e peli sul corpo della vittima, che si legge l'analisi della traccia mista di Dna di Yara e del presunto assassino.
La traccia, trovata sugli slip della ragazza, è considerata quella più ricca. Vi si trovano quantità "significativamente elevate di Dna maschile", circa del 70%, che farebbero risalire a un "Ignoto 1", poi una "componente maggioritaria" riferibile a Yara e infine una minoritaria di "difficile interpretazione" e "apparentemente in contraddizione rispetto a quanto atteso".
"Nelle cellule delle due componenti", si legge, ci può essere "un numero di mitocondri diverso delle due componenti", ovvero della vittima e dell'indagato, se parliamo di uno stesso tessuto biologico. Ovvero se, ad esempio, parliamo di sangue della vittima e sangue dell'indagato.
Ma non sembra che il profilo di Yara abbia coperto quello di "Ignoto 1".Insomma, il profilo mitocondriale di Bossetti non c'è, scrivono i Ris. E aggiungono che c'è una stringa di dati da cui potrebbe venire informazioni genetiche di un ceppo di cui al momento non si sa nulla.
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