Cronache

Cei, Bagnasco: "Anche lo stipendio dei preti fermo da 7 anni"

La crisi colpisce anche la Chiesa. La raccolta dell'8x1000 in calo di 60milioni nell'ultimo anno. A rischio la gestione delle parrocchie e lo stipendio dei preti

Cei, Bagnasco: "Anche lo stipendio dei preti fermo da 7 anni"

Si è riunita in questi giorni la Conferenza Episcopale Italiana e il regalo che gli arriva dal ministero dell'Economia italiano non è piacevole. Oggi, infatti, Padoan ha consegnato a Bagnasco i dati della raccolta dell'8x1000 alla Chiesa cattolica. Una mazzata. Perché i soldi che i contribuenti italiani decidono di donare alla Chiesa e che sono utilizzati per mandare avanti la macchina amministrativa e le opere caritative sono sempre di meno. Per la prima volta scendono sotto il miliardo.

L'annuncio è stato dato dal cardinal Angelo Bagnasco, che l'ha fatto intendere come un campanello d'allarme. Cui aggiungere una constatazione: "Con un blocco degli stipendi di vescovi e sacerdoti che dura da almeno 7 anni, cioè da quando io sono alla presidenza della Cei". Sette anni di blocco degli stipendi, altro che indicizzazione mancata ai pensionati e legge Fornero. Considerando, poi, che ogni mese nelle tasche dei parroci non arrivano certo migliaia di euro. Un parroco guadagna 810 euro ed è andato via via calando nel tempo.

I numeri parlano di 60 milioni in meno di gettito, passando da 1miliardo e 55 milioni del 2013 a 995milioni del 2014. Nonostante la pubblicità sulle strade e in televisione fatta per promuovere l'8x1000 in favore della Chiesa, sono diminuite enormemente le firme che gli italiani appongono sotto la dichiarazione dei redditi per donare una quota dell'Irpef alla Cei. Il calo di introiti, dice Bagnasco, non andrà a scalfire le opere caritative, ma solo la gestione degli edifici di culto e le esigenze del clero. Per le parrocchie e i preti ci saranno 50 milioni di euro in meno con cui comprare candeline e organizzare processioni. 20 milioni di euro in più andranno invece all'aiuto deui bisognosi, in totale 265 milioni di euro.

Intanto, durante l'Assemblea generale della Cei, il presidente Bagnasco ha affermato nuovamente il no della Chiesa alle unioni omosessuali: "La famiglia, come recita anche la Costituzione italiana che è molto chiara in proposito, è basata sul matrimonio fra uomo e donna: qualunque assimilazione di nuclei e di rapporti umani diversi all'istituzione familiare naturale non fa bene né alla famiglia né alla società". E poi ha aggiunto: "Indebolire la famiglia significa indebolire la società".

Tra tanti problemi, oggi si aggiunge anche quello delle entrate. La Cei deve cominciare a farsi i conti in tasca.

E con lei i preti, con i loro stipendi fermi a quota 800 euro al mese da 7 anni, senza protesta alcuna.

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