Cellulari, chiavi, accendini: i tre oggetti del contagio

Poche e semplici regole da rispettare per una sicurezza maggiore nell'evitare potenziali contagi

Cellulari, chiavi, accendini: i tre oggetti del contagio

Che il virus del Covid-19 sia in grado di preservarsi a lungo, fino addirittura a 28 giorni, su oggetti d'uso comune come cellulari o banconote sarebbe stato documentato da uno studio condotto dall'Agenzia scientifica nazionale australiana.

Il patogeno, testato al buio ed in condizioni di temperatura differenti, sembra soffrire i picchi più alti. A 20°C si mostra molto resistente su superfici lisce (sono un esempio gli schermi dei cellulari) e su banconote, vetro, plastica e metallo sopravvive fino a 28 giorni. Si scende a soli 7 giorni con un innalzamento di dieci gradi, mentre temperature a 40°C consentono al virus di resistere per sole 24 ore. Sulle superfici più porose (come i tessuti, ad esempio il cotone) il patogeno riesce a durare fino a 14 giorni alle basse temperature e meno di 16 ore complessive a quelle più elevate.

Ecco perché gli esperti raccomandano massima attenzione nel maneggiare oggetti di uso comune e quotidiano come bancomat, accendini o cellulari i quali, esattamente come dovrebbe accadere per le mani, vanno puliti accuratamente e sanificati. C'è addirittura chi spinge verso l'uso di quelle carte che non richiedano una loro manipolazione diretta per effettuare dei pagamenti, le cosiddette "contactless", per le quali è sufficiente una lettura a distanza. Sia con l'utilizzo dei contanti, spiegano gli esperti, che con le carte tradizionali dotate di banda magnetica o microchip, bisognerebbe essere più prudenti ed accorti nella pulizia.

Oltre a tali oggetti poi restano anche altri elementi su cui il virus può sopravvivere, stando alle indicazioni viste in precedenza: nei corrimano delle scale, nelle maniglie delle porte, nelle chiavi, nelle tastiere dei bancomat. "Ascensori, bancomat e tastierini delle macchinette distributrici di acqua o snack. Dopo aver toccato queste pulsantiere è bene sempre lavare o igienizzare le mani", spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, come riportato da "Il Messaggero".

Per tornare alle raccomandazioni sull'uso del cellulare, viene consigliata non solo l'accurata pulizia delle mani dopo il suo utilizzo, ma anche l'igienizzazione dell'apparecchio elettronico. "Uno dei veicoli del virus è il telefonino che va custodito con grande attenzione, evitando di trasferirlo ad altre persone", ha aggiunto l'esperto dell'Università degli studi di Milano. La pulizia del telefono, specie in casi di condivisione, deve essere particolarmente accurata. Un'operazione abbastanza rapida, per effettuare la quale è sufficiente un panno in microfibra morbido, da utilizzare con l'apparecchio spento e privo della sua custodia. Non necessario ma anzi potenzialmente dannoso risulta spruzzare il disinfettante direttamente sulla superficie del cellulare. "Non applicare liquidi direttamente sul telefono ed evita di creare umidità vicino alle aperture", spiega Samsung.

Basta, infatti, inumidire semplicemente l'angolo del panno con disinfettante a base di alcol od acido ipocloroso (va bene anche semplice acqua distillata), senza poi sfregare in modo eccessivo sullo schermo e sulla parte posteriore. Pulizia che va poi estesa, ovviamente, anche alla stessa custodia ed agli oggetti che ci si porta dietro quotidianamente anche fuori casa, come ad esempio chiavi, auricolari e accendini.

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