Cronache

Cena da incubo a Osimo: 38 intossicati al pellegrinaggio

Gli operatori del 118 hanno dovuto fronteggiare una non semplice situazione. Fortunatamente tutti gli interessati sono stati dimessi

Cena da incubo a Osimo: 38 intossicati al pellegrinaggio

Una cena dalle conseguenze nefaste. Non la dimenticheranno facilmente i partecipanti alla 13esima edizione del ciclo pellegrinaggio Osimo-Copertino 2019, in onore di San Giuseppe Desa, protettore degli studenti e degli aviatori, nonché patrono delle due città gemellate. Venerdì 30 agosto un gruppo di ciclisti salentini, giunti con mogli e figli nelle Marche per prendere parte alla prima tappa Osimo-Chieti del tour organizzato dall'associazione culturale Castello Tredici, si è ritrovato a cena nella parrocchia della Misericordia di via Ungheria assieme ad altri amici marchigiani. Stando alle prime ricostruzioni, nel pomeriggio tutti insieme avevano raggiunto in bicicletta il santuario di San Giuseppe e qui avevano portato dell'olio benedetto. La serata, poi, è trascorsa nel salone della parrocchia tra chiacchiere e cibo: lasagne, carne, patate e bibite varie. Tutto sarebbe stato acquistato e cucinato esternamente. Al termine del pasto, al quale avevano partecipato una settantina di persone, ognuno è tornato a casa o nelle strutture alberghiere prenotate.

Proprio da un hotel nel centro di Osimo, ospitante un nutrito gruppo di salentini, sono giunte le prime telefonate al 118. Fra le due e le tre di notte gli operatori del Pronto Soccorso hanno dovuto soccorrere i clienti alle prese con dissenteria, vomito e nausea. Nel frattempo anche altri amici alloggiati in altre strutture hanno chiesto l'intervento delle ambulanze. 38 persone intossicate sono state trasportate negli ospedali di Osimo e di Torrette, mentre un bambino di 8 anni ha ricevuto le cure presso il nosocomio pediatrico Salesi. Fortunatamente tutti sono stati dimessi. I Carabinieri di Osimo, allertati dai medici, hanno ascoltato i pazienti e il parroco della chiesa in cui si è svolta la cena. I militari, accompagnati dal personale dell'Asur, hanno poi sequestrato parte del cibo avanzato. Una spiegazione alla disavventura cercheranno di fornirla i risultati delle analisi di laboratorio.

Si dovrà capire se gli alimenti fossero avariati o mal conservati o se vi sia stato qualche problema nella fase della cottura.

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