Coronavirus

Che piaccia o no la via è lombarda

Che non è una partita facile lo sappiamo da mesi, che mezzo mondo è nelle stesse nostre condizioni è un fatto innegabile. Ma detto questo la politica del "vorrei ma non posso" è carica di incognite

Che piaccia o no la via è lombarda

Che non è una partita facile lo sappiamo da mesi, che mezzo mondo è nelle stesse nostre condizioni è un fatto innegabile. Ma detto questo la politica del «vorrei ma non posso» è carica di incognite. Si vorrebbe chiudere tutto per salvare la pelle ma non si può, si vorrebbe tenere tutto aperto per salvare il portafogli ma è troppo pericoloso, quindi si chiude solo un po' e si tiene aperto ma non tutto e non sempre. Nulla purtroppo è a costo zero, qualsiasi scelta innesca, vuoi per la salute vuoi per l'economia, effetti collaterali di non poco conto.

Qui le idee personali non contano, contano solo i risultati, che vanno misurati in giorni perché se ci si lascia andare a lungo su una strada sbagliata ci si perderà senza ritorno. La Regione Lombardia, per prima, ne ha indicata una che tanto per cambiare sta per fare scuola in tutta Italia, almeno così si dice in queste ore. È una messa a punto del «vorrei ma non posso», o meglio della via di mezzo, non esente da imposizioni discutibili come quella di vietare la vendita di alcolici, anche nei supermercati dopo le ore 18, o il fatto che si limitano orari e capienze delle trattorie, ma non dei trasporti pubblici, cosa quest'ultima che appare come un paradosso, visto che su un convoglio del metrò c'è più gente ammassata che in qualsiasi movida.

C'è una alternativa alla «via Lombarda»? Chi lo sostiene esca allo scoperto, sarebbe il benvenuto, o si taccia. Illudere la gente non è bella cosa ed è facile fare i maestrini se si è al sicuro o almeno così si pensa perché fuori dall'epicentro o se nessuno dei tuoi cari è attaccato a un respiratore che lo tiene a forza in vita.

La «via lombarda» pensata e voluta dal governatore Fontana è l'ultimo tentativo di affrontare la questione con ragionevolezza. Se fallisce dopo c'è solo o il disastro sanitario oppure la mamma di tutte le crisi economiche (possibili anche entrambe le cose assieme). Per questo, che ci piaccia o no, che in alcuni aspetti sia addirittura ridicola (con il coprifuoco alle 23 voglio vedere calcolare al minuto il tempo di rientro a casa per non incorrere in sanzioni) dobbiamo sperare e tifare che funzioni. Tutto il resto sono chiacchiere ideologiche e guerre politiche che davvero poco ci appassionano e che certo non risolveranno alcun problema. A Roma il governo brancola nel buio. Chi ha, come la Lombardia, un po' di buon senso lo usi.

E che Dio gliela (ce la) mandi buona.

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