Cronache

Chirurghi a lezione di laser

Il laser a femtosecondi si è confermato l'asse portante delle chirurgia refrattiva, fondamentale per il benessere non solo visivo della popolazione. Ogni anno solo in Italia sono oltre 500mila i pazienti che vengono operati di cataratta e 150mila quelli che si sottopongono a tecniche laser per la correzione di difetti visivi come miopia, astigmatismo ed ipermetropia. In Italia 12 milioni sono i miopi, 5 gli ipermetropi 3 gli astigmatici.A Milano, ieri, presso il Centro Diagnostico Italiano, si è tenuto un corso di aggiornamento, diretto dal dottor Edoardo Ligabue, sull'utilizzo del laser a femtosecondi in chirurgia refrattiva e della cataratta. Hanno partecipato i massimi specialisti esperti del settore, proponendo tre interventi di cataratta con chirurgia live in diretta ed interattività da parte dell'aula congressuale. Si sono effettuati interventi refrattivi e su cataratte di vario tipo, con l'impianto di cristallini artificiali di ultima generazione astigmatici, multifocali ed asferici. I partecipanti hanno visto all'opera i migliori chirurghi con le ultime innovazioni del femtolaser per la cataratta e per la chirurgia refrattiva. Il dottor Lucio Buratto, pioniere della chirurgia refrattiva, tra i primi in Europa ad impiegare il laser a femtosecondi, ha illustrato l'evoluzione tecnologia registrata in questi ultimi anni. La discussione tra gli esperti ha consentito di migliorare le tecniche chirurgiche. Come tutta la tecnologia, anche il laser è in continua evoluzione ed in questi ultimi anni ha subito miglioramenti sia hardware che software.Il dottor Ligabue, esercita a Milano dal 1983, è stato tra i primi oftalmologi ad utilizzare il laser ad eccimeri ed ha contribuito al miglioramento delle tecniche chirurgiche rifrattive.oggi utilizzate. Aiuto ospedaliero presso l'Ospedale Niguarda di Milano fino al 1996, primario presso l'Istituto clinico San Siro fino al 2014. Dal 1993 svolge funzioni di direttore della sezione oculistica del Centro Diagnostico Italiano di Milano. Da allora ha effettuato più di 2000 interventi contribuendo allo sviluppo del laser come software di programmazione.Questa ampia casistica ha permesso di sviluppare un nuovo sistema di programmazione collegando direttamente tra loro gli strumenti diagnostici di misura oculare (biometro, topografo e tomografo Scheimpflug camera) con il sofware di programmazione del laser. Mediante un nomogramma sviluppato assieme alla dottoressa Giordano, si settano al meglio i parametri di intervento del laser. «Il punto chiave - precisa Ligabue - consiste nel gestire al meglio l'energia rilasciata all'interno dell'occhio, dal laser durante l'intervento . La sua quantità dipende da molte variabili quali la curvatura della cornea, la trasparenza, il tipo e la densità della cataratta. Questi dati vengono misurati prima dell'intervento durante la fase diagnostica, poi gli strumenti li trasferiscono al software del laser, che li analizza e sceglie direttamente i corretti valori da inserire. A questo punto il chirurgo deve approvare la scelta e controllare il corretto posizionamento delle zone su cui intervenire con il laser a livello della cornea, capsula anteriore e cristallino. Il tutto è guidato da un sistema a 3 dimensioni che scannerizza, in tempo reale, la zona dell'intervento permettendo la programmazione e l'effettuazione del trattamento.

Quindi mediante una diagnostica pre-operatoria ed una programmazione del laser possiamo raggiugere il traguardo di asportare il cristallino opacato dalla cataratta senza più l'utilizzo di alcun ultrasuono, riducendo al massimo gli effetti collaterali dell'intervento nei confronti delle strutture oculari adiacenti alla cataratta».

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