Cronache

Concorsi truccati alla Statale: accusato anche l'infettivologo Massimo Galli

Indagini chiuse sui presunti concorsi pilotati per i posti di professore e ricercatore. L'ipotesi accusatoria per l'infettivologo Massimo Galli è stata "fortemente ridimensionata"

Concorsi truccati alla Statale: accusato anche l'infettivologo Massimo Galli

Arrivano novità sulle indagini relative al caso che coinvolge l'Università Statale di Milano, in particolar modo nel settore della sanità: la procura di Milano ha chiuso le indagini sui presunti concorsi pilotati per i posti di professore e ricercatore. Nella giornata di oggi i carabinieri del Nas hanno notificato l'avviso di chiusura delle indagini a 25 persone, rispetto alle 33 posizioni iniziali, tra cui rientra anche l'infettivologo Massimo Galli.

Dall'originario procedimento penale sono stati formati autonomi fascicoli processuali in relazione alle singole vicende concorsuali. In una nota del procuratore di Milano, Marcello Viola, viene precisato che le ulteriori posizioni per le quali vi è stata iscrizione nel registro degli indagati "sono rimaste nel procedimento principale e verranno definite separatamente".

Le accuse per Galli

Nei confronti di Galli le contestazioni sono state "limate". I pm Carlo Scalas e Bianca Eugenia Baj Macario hanno provveduto a spacchettare l'inchiesta in più fascicoli, ciascuno relativo a un concorso. I difensori dell'infettivologo hanno fatto sapere che l'ipotesi accusatoria "risulta fortemente ridimensionata rispetto a quella iniziale". Gli avvocati Ilaria Livigni e Giacomo Gualtieri faranno le proprie valutazioni del caso dopo aver avuto la copia degli atti.

Massimo Galli risponderebbe solo di un episodio, per il quale gli è stato contestato il reato di falso e turbativa. Accuse che ovviamente dovranno essere tutte verificate in maniera opportuna. Si parla di una presunta "spinta" a favore di quello che viene definito il suo pupillo (Agostino Riva) in occasione della prova. L'indagine intende accertare se le eventuali pressioni di Galli sarebbero state decisive per la vittoria di Riva per il ruolo di professore di seconda fascia in malattie cutanee, infettive e dell'apparato digerente.

La vicenda

Secondo l'impianto della procura sarebbero emerse, a carico degli indagati, "collusioni e altri metodi di turbativa che hanno inquinato sistematicamente la regolarità delle procedure di selezione". In sostanza il metodo meritocratico e il principio di imparzialità sarebbero stati sostituiti da "logiche clientelari". In alcuni casi è stato citato l'esempio di una nomina di colleghi "compiacenti e consapevoli ex ante di dover favorire un determinato candidato": altre volte i criteri di valutazione sarebbero stati "ritagliati sul profilo del soggetto che si intende beneficiare".

Nello specifico Galli - sostiene l'ipotesi d'accusa - sarebbe intervenuto come componente della "commissione giudicatrice" sul verbale di valutazione dei candidati: in questa veste avrebbe attestato che il "prospetto contenente i punteggi attribuiti fosse il risultato del lavoro collegiale" nel corso di una riunione da remoto del febbraio 2020. Dagli accertamenti risulterebbe che sarebbe stato "concordato" solo dopo.

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