Economia

Chiusi i siti web dei truffatori finanziari

Gli atolli delle Isole Marshall nell'Oceano Pacifico, ma anche gli arcipelaghi caraibici delle Isole Vergini Britanniche. Sono le sedi predilette dalle società su cui tra gennaio e febbraio di quest'anno Consob è intervenuta nella sua attività di contrasto delle truffe finanziarie sul web. Nella «lista nera» dei siti segnalati c'è persino una GoldmanCfd che ovviamente non ha nulla a che vedere con il colosso Usa. Nei primi due mesi del 2019 la Commissione ha adottato 22 provvedimenti inibitori nei confronti di 34 siti internet e di tre pagine Facebook attraverso cui venivano promosse abusivamente offerte di prodotti finanziari o di servizi di investimento. Nella maggior parte dei casi le società oggetto dei provvedimenti della Consob hanno scelto come sede legale i paradisi giuridici in luoghi esotici del Pacifico o dei Caraibi. Ai risparmiatori venivano prospettati rendimenti fino al 120% annuo.

Lo schema seguito è sempre lo stesso. Queste organizzazioni prendono domicilio nei paradisi fiscali e da qui, attraverso il mercato nero dei numeri telefonici, contattano persone secondo un copione ricorrente: offrono servizi di trading online e per superare la diffidenza iniziale, propongono investimenti per cifre irrisorie. Quando la vittima si convince a tentare, è già scattata la trappola. Attraverso estratti conto fasulli fanno credere che la cifra è raddoppiata in poche settimane, la vittima mette altri soldi e suggerisce ad altre persone, tra parenti, amici e conoscenti, a investire. Trasformandosi così in aguzzino. Quando capisce la truffa e chiede indietro il denaro, il truffatore scompare. Come ci si difende? Con la prevenzione. Verificando sul sito www.consob.

it se le offerte finanziarie che circolano sul mercato, compreso il web, sono autorizzate.

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