Cronache

Chiesto il rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi amici

È stato chiesto il rinvio a giudizio per Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria: l'accusa è di stupro di gruppo

"Processate Grillo e i 3 amici": la procura all'attacco

La procura di Tempio Pausania ha chiesto il rinvio a giudizio per Ciro Grillo e i suoi tre amici, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, tutti e quattro indagati per il presunto stupro di gruppo. La prima udienza è stata fissata per il 25 giugno. I fatti risalirebbero al 17 luglio 2019 e la presunta violenza si sarebbe consumata all'interno della villetta di proprietà di Beppe Grillo in Costa Smeralda. Ciro Grillo ha reso dichiarazioni spontanee ai carabinieri di Genova, delegati dal procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, che coordina l'indagine.

È stato Grillo, mediante il suo legale, a chiedere di essere risentito una terza volta in ordine all'accusa. Altri due indagati nel caso della presunta violenza sessuale a casa di Ciro Grillo a Porto Cervo hanno, invece, rinunciato a essere interrogati ancora una volta, come avevano chiesto alla Procura dopo la chiusura delle indagini. Come riportato dal Secolo XIX, i ragazzi avevano chiesto di parlare davanti ai pm di Tempio Pausania ma una volta venuti a conoscenza che sarebbero stati i carabinieri di Genova a interrogarli hanno preferito rinunciare.

Con la richiesta di rinvio a giudizio e la prima udienza tra 19 giorni, non si fermano le indagini. I periti e i legali difensori dei quattro ragazzi accusati, infatti, sono intenti ad analizzare le celle telefoniche dei telefoni cellulari degli indagati e della ragazza che li accusa per mappare le loro posizioni in diversi momenti della giornata. L'obiettivo sembra essere quello di stabilire, con una certa precisione, per quanto tempo i protagonisti di questa vicenda siano stati negli stessi luoghi.

La ragazza, una studentessa italo-svedese, si trovava in Costa Smeralda in vacanza con un'amica e dopo una serata in una nota discoteca della zona sarebbe andata a casa di Ciro Grillo, nella villetta di proprietà del padre. Qui sarebbe stata abusata dai quattro ragazzi, che però sostengono la tesi del rapporto sessuale consenziente. L'analisi delle celle telefoniche agganciate dai protagonisti nello spazio temporale durante il quale si sarebbe consumata la violenza è tesa, secondo la difesa, a stabilire esattamente le tempistiche, dato che nelle testimonianze si cita anche un'uscita presso un vicino tabacchino per comprare le sigarette da parte di 4 dei protagonisti, tra i quali la ragazza.

Nei verbali sono stati riportati i dettagli di quella notte. I pm scrivono che la lucidità della studentessa "risultava enormemente compromessa" quando è stata "condotta nella camera matrimoniale dove gli indagati" l'avrebbero costretta ad avere "cinque o sei rapporti". Accuse i quattro giovani genovesi negano con forza. I magistrati hanno ripercorso nella richiesta di rinvio a giudizio per i quattro giovani genovesi tutte le tappe della vicenda a partire dal racconto della ragazza. Gli indagati, stando ai pm, avrebbero "approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica".

Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria sono accusati di violenza sessuale di gruppo. Tuttavia, per Grillo, Lauria e Capitta c'è anche l'accusa di violenza sessuale nei confronti dell'amica dell'accusatrice per un serie di foto hard.

"Se c'è stata la richiesta di rinvio a giudizio, ci sarà quindi un processo...

", ha commentato lapidaria all'Adnkronos la vicepresidente della Camera dei deputati Maria Edera Spadoni del Movimento 5 Stelle.

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