"Citofono? Ecco la nostra rivincita". Le lacrime di chi chiamò Salvini

La madre che abita al Pilastro di Bologna indicò il citofono dei pusher al leader della Lega. Due giorni fa il blitz dei carabinieri nello stesso appartamento

"Citofono? Ecco la nostra rivincita". Le lacrime di chi chiamò Salvini

Rita sembra avere le lacrime agli occhi. È passato un anno da quella sera in cui Salvini arrivò al Pilastro e cambiò, oltre la storia politica emiliana, anche un po' la sua vita. Ricordate? È lei la donna, madre di un giovane morto di overdose, da sempre in lotta contro lo spaccio nel quartiere, che indicò al leader della Lega la casa del presunto spacciatore. Salvini citofonò a favor di telecamere, chiese spiegazioni ai residenti di quella casa e ne nacque un putiferio politico e mediatico.

La stessa casa è tornata agli onori della cronaca due giorni fa, quando è emersa la notizia del blitz dei carabinieri nell'appartamento. Le immagini (guarda qui) mostrano le auto di servizio proprio sotto il condominio di via Grazia Deledda, lo stesso che fu teatro della famosa citofonata. A finire nei guai, riporta il Corriere, sono i genitori del 17enne che al tempo finì al centro dell'attenzione. Il padre, un tunisino 59enne, e la madre, di anni 58. Nell'appartamento è stato trovato un ingente quantitativo di droga (13 grammi di cocaina, 170 grammi di marijuana, 348 grammi di hashish), un bilancino di precisione e altro materiale usato per confezionare le dosi. Ma anche il caricatore di una pistola semiautomatica, 14 proiettili di calibro differente, uno storditore elettrico, 50 proiettili a salve, 340 euro di banconote false e 925 euro (veri) cash. Per entrambi è scattato l'arresto: l'uomo è finito in camera di sicurezza, la donna invece è ai domiciliari.

Come si sia arrivati al blitz è curioso. Riporta sempre il Corriere che tutto nasce un po' per caso. In pieno pomeriggio i militari stanno pedinando un italiano sospettato di consumare droga, lo hanno visto scendere dall'auto e suonare al campanello di un appartamento. A quel punto lo fermano appena uscito dal palazzo, lo perquisiscono e gli trovano due dosi di cocaina. Immediata scatta l'irruzione nell'appartamento e il seguito è storia nota. Il bello è che si tratta esattamente della modalità denunciata un anno fa (il video è ancora disponibile, andate a vedere) dalla signora Rita a Salvini. Disse proprio di vedere un codazzo di gente entrare e uscire da quell'appartamento. Forse sbagliò nel dire che pure il figlio minore è un pusher, ma sul babbo non pare ci siano ormai dubbi. Massimo Giannini, oggi direttore della Stampa, definì la donna "incivile" perché si era eretta a giustiziera. E invece aveva perfettamente ragione.

È così che Rita ha ottenuto la sua rivincita. Pochi giorni dopo la citofonata i vetri dell'auto del marito vennero distrutti. Su di lei si abbatterono le ire della critica.

Oggi, in un videomessaggio inviato a Salvini, si sente sollevata: "Matteo, io ti ringrazio per quello che stai facendo. Ti vogliamo vedere al governo. Tutto il Pilastro tifa per te. Sono felice per quello che è successo: abbiamo avuto la nostra rivincita".

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