Cronache

"Colpito per ucciderlo". Quella violenza su Willy che inguaia i fratelli Bianchi

Si aggrava la posizione dei fratelli Bianchi, già in custodia cautelare in carcere per l'omicidio di Willly Monteiro Duarte. Per il gip si tratta di omicidio preterintenzionale

"Colpito per ucciderlo". Quella violenza su Willy che inguaia i fratelli Bianchi

"Colpito per ucciderlo". Fuga ogni ombra di dubbio il gip di Velletri Giuseppe Boccarrato nell'ordinanza che integra e aggrava il provvedimento di misura cautelare nei confronti dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte, colpito a morte lo scorso 6 settembre a Colleferro, in provincia di Roma.

L'ordinanza del gip

Un pestaggio, a suon di calci e pugni, ha spezzato la vita al 21enne di origini ivoriane, Willy Monteiro Duarte. A distanza di 6 mesi dalla drammatica vicenda, il gip di Velletri Giuseppe Boccarrato, ha emesso un'ordinanza che aggrava la posizione dei fratelli Bianchi, già a regime di custudia cautelare in carcere per la efferata e letale aggressione ai danni del ragazzo la sera dello scorso 6 settembre. "Tutti gli elementi conducono naturalmente a ritenere che i quattro indagati non solo avessero consapevolmente accettato il rischio di uccidere Willy, ma colpendolo ripetutamente, con una violenza del tutto sproporzionata alla volontà di arrecargli delle semplici lesioni, avessero previsto e voluto alternativamente la morte o il grave ferimento della vittima", scrive il Gip. E ancora: "Per le condizioni in cui versava la vittima, colpita alla sprovvista nella prima fase e poi addirittura quando si trovava inerme in terra nella seconda, e per l'esperienza nelle tecniche di combattimento dei fratelli Bianchi e del Belleggia, va senza dubbio esclusa la condizione minima per contestare l'omicidio preterintenzionale, ovvero la divergenza assoluta tra il risultato voluto e quello effettivamente realizzato".

Omicidio volontario

Per la procura non c'è ombra di dubbio alcuno: si tratta di omicidio volontario. Ad avvalorare l'accusa, ci sono anche le dichiarazioni dei testimoni che avrebbero assistito al terribile pestaggio. "Gli informatori sentiti nel corso delle indagini confermavano che Willy veniva aggredito nonostante fosse del tutto estraneo alla discussione in corso tra Belleggia e gli amici di Zurma, sicché i quattro indagati nel colpirlo e infierendo con crudeltà su un ragazzo inerme, erano animati semplicemente - sottolinea il gip - dalla volontà di dimostrare la forza del proprio gruppo". Per il giudice dell'indagine preliminare, "la modalità dell'azione, realizzata da più persone coordinate, per la localizzazione e violenza dei colpi, inferti in più parti vitali, per le condizioni in cui versava la vittima, colpita" anche quando "si trovava inerme in terra, e per l'esperienza nelle tecniche di combattimento dei fratelli Bianchi e del Belleggia, va senza dubbio esclusa la condizione minima per contestare l'omicidio preterintenzionale".

Nell'ordinanza, conclude il gip Boccarrato, "gli informatori sentiti nel corso delle indagini hanno confermato che Willy veniva aggredito nonostante fosse del tutto estraneo alla discussione in corso tra Belleggia e gli amici di Zurma, sicchè i quattro indagati, nel colpirlo e infierendo con crudeltà su un ragazzo inerme, erano animati semplicemente dalla volontà di dimostrare la forza del proprio gruppo".

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