Coronavirus

La Germania frena su Astrazeneca: "Seconda dose con un altro vaccino"

La Commissione vaccinale permanente tedesca raccomanda al suo posto un siero a mRNA, quindi Pfizer o Moderna

La Germania frena su Astrazeneca: "Seconda dose con un altro vaccino"

La Stiko, la commissione permanente sui vaccini della Germania, raccomanda che i soggetti sotto i 60 anni che hanno ricevuto la prima dose del farmaco AstraZeneca contro il Covid-19 vengano immunizzati con un diverso vaccino, a mRNA, durante la seconda dose.

La doppia vaccinazione con AstraZeneca

A rendere nota la notizia è stata Deutsche Welle, l’emittente pubblica tedesca di radiodiffusione a livello internazionale. Durante la comunicazione è stata citata una bozza di documento della commissione di esperti che fa riferimento al Robert Koch Institut. In questa vi è la raccomandazione, per quanto concerne la seconda dose di siero da inoculare, di ricorrere a uno dei vaccini mRna, ovvero quelli prodotti da BioNTech/Pifzer oppure Moderna, entrambi approvati per la Germania. Thomas Mertens, a capo della Stiko, ha spiegato al sito web di informazione Der Spiegel, che al momento si può solo ipotizzare che vi possa essere il rischio di una doppia vaccinazione con il vaccino AstraZeneca: "A mio avviso, l'ovvia via d'uscita è non provarlo affatto, ma dare un vaccino a mRNA come alternativa di sicurezza".

La Germania, seguendo una raccomandazione della stessa commissione indipendente, i cui pareri non sono però vincolanti, lo scorso martedì ha stabilito che il vaccino AstraZeneca venga somministrato solo ai soggetti con più di 60 anni.

La Commissione consiglierebbe infatti la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA messaggero, 12 settimane dopo la prima inoculazione. Il presidente della Stiko ha precisato che i dati sulla sperimentazione animale mostrano che la risposta immunitaria è uguale dopo la seconda vaccinazione eterologa. Ha inoltre aggiunto che “adesso bisogna chiarire con dati scientifici quanto sia valida la protezione per l'essere umano. Spero che avremo presto dati disponibili”.

Sono nove i decessi in Germania

Su 2,7 milioni di dosi del farmaco inoculate in Germania, sono stati segnalati 31 casi sospetti di trombosi cerebrale dei seni venosi, di cui nove decessi. Secondo gli studiosi, solo le persone più giovani, gli under 60, sarebbero esposti al rischio, già comunque molto basso. Non si sa ancora con certezza se una doppia dose di vaccino AstraZeneca possa costituire un fattore di rischio, secondo Mertens sarebbe comunque meglio non provarci per nulla. E usare al suo posto un vaccino mRNA per andare più sul sicuro. Intanto sono state sospese le somministrazioni a Monaco di Baviera e nei land di Berlino e Brandeburgo.

Anche se Astrazeneca ha deciso di cambiare nome, andandone a scegliere uno più difficile da pronunciare, Vaxzevria, i dubbi sembrano però permanere.

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