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Consip, il gip rigetta l'archiviazione: "Nuove indagini su Renzi e Lotti"

Il gip della Capitale, Gaspare Sturzo, ha chiesto alla procura di approfondire ulteriormente il filone d'indagine sulle influenze illecite. E nel registro degli indagati per il caso Consip finiscono anche gli ex parlamentari Verdini e Abrignani

Consip, il gip rigetta l'archiviazione: "Nuove indagini su Renzi e Lotti"

Nuovi guai giudiziari per Tiziano Renzi. Il padre del leader di Italia Viva finisce di nuovo sotto la lente d’ingrandimento dei giudici per il caso Consip.

Il gip della Capitale, Gaspare Sturzo, infatti, ha rigettato in parte la richiesta di archiviazione presentata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Mario Palazzi. È sulla questione del traffico di influenze illecite, in particolare, che il giudice vuole vederci chiaro. Per questo Sturzo ha depositato l'atto che contiene "l'ordinanza di accoglimento parziale e rigetto dell'archiviazione" e che dispone "ulteriori indagini e iscrizione di indagati".

Oltre al padre dell’ex premier, la richiesta di archiviazione respinta parzialmente dal gip riguardava l’ex ministro dello Sport, Luca Lotti, fedelissimo di Renzi e indagato per rivelazione del segreto d'ufficio, l'ex generale della Legione Toscana dei carabinieri, Emanuele Saltalamacchia, finito nel registro degli indagati per lo stesso reato e l’ex parlamentare del Pdl, Italo Bocchino, accusato di corruzione assieme all’imprenditore Alfredo Romeo.

L’archiviazione del procedimento era stata richiesta anche per l’ex amministratore delegato di Grandi stazioni, Silvio Gizzi, per l'ex ad di Consip Domenico Casalino, e per il dirigente della centrale acquisti della pubblica amministrazione, Francesco Licci, tutti inquisiti per turbativa d’asta. Ora prenderanno il via nuove indagini che dovranno stabilire se ci sia stata o meno una "attività di mediazione" su commesse e appalti da parte di Renzi senior, dell'imprenditore della Romeo Gestioni e dell'ex parlamentare del Pdl.

Da oggi la procura di Roma avrà novanta giorni per andare a scavare ulteriormente nella vicenda. "Per due volte la procura di Roma ha chiesto l'archiviazione riconoscendo la correttezza del comportamento del mio cliente", ha commentato Federico Bagattini, avvocato del padre di Matteo Renzi. "Rimaniamo a disposizione dei magistrati romani anche per le nuove indagini – assicura - con la tranquillità e la fiducia di chi intende collaborare con gli inquirenti, prendendo atto che, a differenza dei ripetuti rumors della vigilia, il gup non ha ordinato l'imputazione coattiva sotto alcun profilo".

I nuovi iscritti nel registro degli indagati, invece, sono due ex parlamentari, Denis Verdini e Ignazio Abrignani, e l’imprenditore Ezio Bigotti, che dovranno chiarire la propria posizione in merito al presunto concorso in turbativa d'asta riguardo la gara Consip denominata Fm4, per cui sono indagati anche Bocchino, Romeo, Casalino e Licci, e all’accusa di concussione ai danni dell'ex amministratore delegato dell'ente, Luigi Marroni, in relazione al caso Cofely.

Per quanto riguarda la posizione del padre dell’ex presidente del Consiglio il lavoro dei pm si concentrerà nuovamente sulla mediazione nei confronti dell'ex ad di Grandi Stazioni, Silvio Gizzi e dell’amministratore di Consip, Luigi Marroni. Secondo l’accusa Renzi padre avrebbe preteso dall’imprenditore Romeo un compenso di 100 mila euro l’anno in cambio dell’assegnazione di commesse pubbliche.

La posizione dell’imprenditore di Scandicci, invece, è stata archiviata riguardo il caso della mediazione con l’allora direttore generale del patrimonio dell’Inps, Daniela Becchini e con l’ex sindaco di Sesto San Giovanni, Monica Chittò.

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