"Contagi da Covid-panettone". L'allarme degli addetti al tracciamento

Li chiamano contagi da Covid-panettone, sono quelli che vengono fatti risalire al periodo natalizio, ai brindisi con amici e parenti, allo shopping di Natale

"Contagi da Covid-panettone". L'allarme degli addetti al tracciamento

La curva dei contagi, come spiegato ieri anche dall'Iss e dal Cts, è in risalita. Da lunedì in Italia tornerà il sistema a colori e 5 regioni (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia) sono state inserite in area arancione. Al prossimo tracciamento potrebbero esserne aggiunte altre e intanto gli addetti al tracciamento spiegano quali potrebbero essere le cause di questa nuova impennata: "Sa come li chiamiamo? I contagi da Covid- panettone. Quanti sono? Il 70 per cento, almeno. Non c'è telefonata che faccio che non mi dicano: 'Ah, sì, eravamo a cena il 24, a pranzo il 25, un tè il 26, ma eravamo pochi e tutti in famiglia'". A riportare le parole di Davide Resi, medico della Ausl di Bologna impegnato nel tracciamento è Repubblica.

Stando a quanto riferito, gli italiani si sarebbero lasciati andare eccessivamente durante il periodo natalizio tra brindisi, incontri in famiglia e saluti ad amici e parenti. A tavola la mascherina va giù, magari ci si è scambiati i regali, il cellulare e la fetta di panettone e così il virus avrebbe corso. Ma c'è anche lo shopping sul banco degli imputati degli addetti al tracciamento: "Due weekend di shopping selvaggio e poi tutti in famiglia a passarsi il virus. Sono sgomento, pensavo che le persone avessero imparato la lezione. Avevamo visto un gran numero di tamponi nei giorni immediatamente precedenti al Natale, tutti test fatti prima di andare a casa convinti di essere puliti, incuranti degli avvertimenti". Il medico si aspetta ora l'ondata di contagi di capodanno, che a dispetto di quanto si potrebbe immaginare potrebbe non vedere i giovani protagonisti. Pare siano gli adulti ad aver violato le indicazioni di sicurezza: "il grande problema è che riscontriamo che già il giorno in cui si sono incontrati c'era chi aveva sintomi lievi ma non per questo ha rinunciato. La gente non ha ancora capito che anche un mal di testa e un mal di gola possono essere Covid".

A Capizzi, in Sicilia, su 2.990 abitanti ce ne sono quasi 300 sotto osservazione dell'Ausl locale. 98 sono positivi, 187 sono in quarantena. La causa sarebbe una festa di 18 anni in un locale della zona. "Irresponsabili tutti, i genitori della ragazza, gli invitati, il gestore. Per mesi siamo stati Covid free e ora ho dovuto chiedere la zona rossa. Per non parlare di quelli che poi non sono neanche andati a fare il tampone. Ora farò lo screening di tutto il paese", ha spiegato il sindaco Leonardo Principato Trosso.

Ma quello di Capizzi è solo uno dei tanti casi di comuni con elevata incidenza di contagi a causa di feste, incontri, grigliate, brindisi nel condominio. E c'è chi, come il sindaco di Tuscania, "spia" i suoi concittadini sui social per poi condividere le immagini delle violazioni con le forze dell'ordine.

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