Continua l'assalto dei migranti a Lampedusa: sbarcati altri 46 tunisini

Dieci migranti erano già arrivati nella notte nell'isola delle Pelagie dove l'hotspot è al collasso. Ieri sono iniziati i primi trasferimenti ma il centro di accoglienza è di nuovo sovraffollato

Continua l'assalto dei migranti a Lampedusa: sbarcati altri 46 tunisini

Non si fermano gli sbarchi a Lampedusa, dove sono iniziati i trasferimenti dall’hotspot di contrada Imbriacola, in sovraccarico di migranti dopo gli arrivi che si sono susseguiti negli ultimi giorni.

Arrivi che non sembrano arrestarsi. Stamattina nell’isola delle Pelagie, che è diventata la porta di accesso all’Europa dal Mar Mediterraneo, è approdato un barcone con a bordo 46 tunisini. L’imbarcazione si è fermata nei pressi di Cala Maluk e i migranti sono stati subito trasferiti dalla Guardia di Finanza nel centro d’accoglienza. Nella notte altre dieci persone, sempre provenienti dalle coste tunisine, avevano attraccato sull’isola con un barchino. Anche loro sono stati accompagnati nell’hotspot che dalla scorsa settimana è al collasso.

Il sindaco, Salvatore Martello, dopo il via libera al trasbordo dei naufraghi soccorsi dalla nave Ocean Viking, della Ong Sos Mediterranée, ha chiesto che i migranti fossero immediatamente trasferiti nella Penisola. Ieri pomeriggio 70 dei 154 ospiti del centro hanno effettivamente lasciato Lampedusa per raggiungere Porto Empedocle a bordo di un traghetto di linea. Con i nuovi sbarchi di stamattina, però, la situazione nel centro d’accoglienza è tornata praticamente la stessa, considerando che la capienza dell’hotspot è di 95 persone.

Nelle prossime ore dovrebbero essere trasportati altrove almeno altri 30 migranti, ma i residenti dell’arcipelago delle Pelagie sono preoccupati che gli sbarchi, che si succedono a ritmo serrato, possano determinare una nuova emergenza. Ai migranti trasportati dalle navi delle Ong vanno aggiunti, infatti, anche quelli che scelgono di raggiungere in modo autonomo le coste lampedusane.

Domani il sindaco Dem dell’isola sarà a Roma, assieme al primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, per presentare l’iniziativa "Global Compact in Comune", che intende sollecitare le amministrazioni locali a promuovere "dal basso" le regole del "Global Compact for migration" delle Nazioni Unite per “una migrazione sicura, ordinata e regolare”.

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