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Coronavirus, Bertolaso: "Costruire Covid center in ogni Regione"

Guido Bertolaso, consulente all'emergenza sanitaria per le Regioni Lombardia e Marche, pensa al futuro: "Servono più Covid center. Non si può abbassare la guardia"

Coronavirus, Bertolaso: "Costruire Covid center in ogni Regione"

"Nella fase 2 servirà un Covid center in ogni Regione". Sentezia così il consulente all'emergenza sanitaria delle Regioni Lombardia e Marche, Guido Bertolaso, circa la possibilità di realizzare degli hub regionali per accogliere gli ammalati di Coronavirus.

La fase 2 è di là da venire. Sebbene la curva epidemica faccia segnare un miglioramento sensibile della pressione sugli ospedali, in netto decremento rispetto alle settimane del picco, non è ancora giunto il momento di cantare vittoria. Anzi, come più volte hanno sottolineato gli esperti, nei mesi a venire bisognerà tenere alta la guardia al fine di contenere al massimo la diffusione del virus e scongiurare una improvvvisa inversione di trend. E se, come da previsione per molti virologi, il valore R0 (parametro che indica il livello di contagiosità più basso in una infezione) non sarà auspicabile per i prossimi due mesi, bisognerà integrare la rete sanitaria con centri Covid istituiti, in modo capillare, sull'intero territorio nazionale.

"Con un Covid center in ogni Regione si liberano gli ospedali interessati da questo dramma", ha spiegato Guido Bertolaso nel corso del sopralluogo presso il complesso fieristico di Civitanova dove, nelle prossime settimane, sorgerà un presidio e novo. "Il futuro si deve programmare soprattutto dal punto di vista sanitario. - ha continuato - Finché ci sarà una persona con il Covid-19, sarà una questione che riguarderà tutta la nazione e non lo si può affrontare come è stato fatto fino a oggi, anche se sicuramente bene rispetto a situazioni alle quali non eravamo preparati e di fronte a qualcosa che non si conosceva affatto". Dunque, l'ex capo della Protezione civile propone l'allestimento di hub mirati che risollevino le sorti degli ospedali nostrani, sovente ad un passo dal collasso in queste settimane al cardiopalma.

Nelle ultime settimane, l'Ospedale Covid Fiera Milano è finito nell'occhio del ciclone per il numero esiguo di degenti attualmente presenti nella struttura a fronte di un'elevata disponibilità di posti letto. Guido Bertolaso si difende dalle accuse: "Mi risulta che ad oggi ospiti 14 pazienti. E’ una struttura dotata di tecnologie eccellenti e deve essere digerita e assimilata da una classe medica non abituate ai cambi di strategia.Ho lavorato per la Giunta della Lombardia, che ha una linea politica diversa da quella della Regione Marche. A riprova del fatto che Guido Bertolaso è un servitore non di parte, è al servizio di una cosa che si chiama Italia".

L'ex capo della Protezione civile racconta, poi, la sua esperienza di contagiato. Lo scorso 24 marzo è risultato positivo al tampone faringeo: “Parlo da medico - confessa - e da paziente. Come sapete ho avuto questo incidente di percorso. So dove e quanto sono stato contagiato. C’è stato il periodo di incubazione, durante il quale ho lavorato, poi l’ospedale. Ho vissuto momenti drammatici, sofferto l’angoscia e patito le conseguenze di una polmonite virale estremamente seria e ci sono stati momenti in cui mi sono chiesto se avrei potuto fare di nuovo il bagnetto alla mia nipotina.

Nessuno abbassi la guardia”.

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