Coronavirus, ecco perché ora si parla della scadenza del 31 luglio

Nella bozza del nuovo decreto legge resta l'ipotesi che le restrizioni anti coronavirus siano prorogate fino a fine luglio

Coronavirus, ecco perché ora si parla della scadenza del 31 luglio

31 luglio. Fino a questa data potrebbero rimanere in vigore le restrizioni e le misure di contenimento adottate dal governo per combattere il coronavirus. Ma niente panico e, anzi, attenzione: l'ultimo giorno del mese di luglio viene indicato nella bozza del nuovo decreto legge per una ragione, se vogliamo, semplice.

Il 31 luglio è infatti il giorno in cui scadono i sei mesi del cosiddetto "stato di emergenza", dichiarato ufficialmente dall'esecutivo Conte-bis in data 31 gennaio 2020, quando l'incubo del Covid-19 faceva sì paura, ma non aveva ancora paralizzato il Paese. Per sua stessa natura legislativa, lo "stato di emergenza" ha una durata di 180 giorni, motivo per il quale è iniziato il 31 gennaio e termina come da prassi il 31 luglio.

Nel testo, visionato dall'Adnkronos, dunque, si legge che: "possono essere adottate per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020 e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l'andamento epidemiologico del predetto virus".

Ma, non è certo cosa ovvia – anzi – che fino a estate inoltrata rimangano in vigore i divieti ai quali oggigiorno la popolazione deve sottostare per fronteggiare la pandemia. E nella bozza del nuovo provvedimento della maggioranza giallorossa – che dovrebbe vedere luce oggi pomeriggio, al termine del consiglio dei ministri da poco riunitosi – c'è ben altro oltre all’indicazione che le contromisure adottate sono modificabili e prorogabili fino al 31 luglio 2020.

Già, il governo dovrebbe prevedere un giro di vite per stringere le maglie della sicurezza contro i furbetti, prevedendo l'entrata in vigore di sanzioni assai salate, come multe dai 500 fino ai 4mila euro per chi non rispetta i divieti di circolazione. E ancora, la legge dovrebbe statuire lo stop fino a un massimo di trenta giorni per le attività commerciali (quelle già messe in stand-by e forse non solo).

Inoltre, dal governo centrale sembra che possa arrivare anche un (tardivo) assist alle Regioni, se così lo vogliamo chiamare: il decreto, infatti, dovrebbe dara la possibilità ai governatori di emettere ordinanze ancor più restrittive nel territorio di competenza "purché convalidate entro sette giorni con decreto del presidente del consiglio dei ministri", come spiega La Repubblica.

La precisazione del CSS e di Conte

"Su qualche organo di informazione è apparsa la notizia che fa interpretare che le misure di contenimento del Covid-19 saranno prolungate fino alla fine di luglio. Assolutamente no: la durata delle misure di contenimento è il 3 di aprile e nei giorni precedenti verranno prese le decisioni del caso in funzione dell'evoluzione epidemiologica", così il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, nell'ormai tradizionale conferenza stampa quotidiana della Protezione Civile. Sulla stessa onda il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in occasione della conferenza stampa seguente al Consiglio dei ministri: "L'emergenza coronavirus fino al 31 luglio 2020? Non c'è nulla di vero.

La crisi sanitaria che abbiamo dichiarato a gennaio è fino al 31 luglio, questo non significa che le ultime misure restrittive saranno prorogate fino a quella data. Anzi siamo fiduciosi che prima di quella data torneremo alle abitudini di prima, anzi a un migliore stile di vita. Quello che sta succedendo ci renderà migliori".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica