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Coronavirus, l'infettivologo Galli: "Nessuna prova su un calo dei contagi in primavera"

Il primario dell’ospedale Sacco di Milano sottolinea l'importanza di evitare situazioni di affollamento e contatto tra le persone

Coronavirus, l'infettivologo Galli: "Nessuna prova su un calo dei contagi in primavera"

In primavera ci potrebbe essere un calo dei contagi da coronavirus? "Chi dice questo è speranzoso di una cosa che non ha una prova scientifica minima”. Lo afferma Massimo Galli, primario infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano. Ospite a Sky Tg24, l’esperto sottolinea che siamo di fronte a “un virus nuovo, che ha tutta una serie di persone che non sono immuni, fa un po’ quello che gli pare”.

Secondo il primario, le misure adottate dal governo contro il coronavirus sono “impopolari” ma solo in questo modo si impedisce la diffusione del Covid-19. Galli analizza i provvedimenti dell’esecutivo per frenare il coronavirus: dalla chiusura di scuole, cinema, teatri, allo sport fino ad arrivare ai comportamenti sociali. Tutte queste iniziative hanno l’obiettivo di evitare situazioni di affollamento e contatto tra le persone, come precisato dall'esperto.

Sulla chiusura delle scuole, l’infettivologo ricorda che i ragazzi trascorrono molte ore in aula e questo non permette di essere a distanza di un metro l’uno dall’altro e nemmeno la riduzione dell’affollamento nei momenti di entrata e uscita dagli istituti scolastici. “Se è vero che i bambini e gli adolescenti sono, vedendo i numeri, appena toccati da questa infezione per motivi che non sono ancora chiari - spiega il primario -, è anche vero che non è improbabile che facciano da “amplificatori” della diffusione del Covid19". E quelli che rischiano di più in questa epidemia sono gli anziani.

Galli è d’accordo anche con la chiusura di cinema e teatri e fa un esempio. In un'intervista alla Stampa, L’infettivologo sottolinea che se una persona in sala non sa di essere contagiata e tossisce, le goccioline emanate con la tosse si diffondono nell’aria e potrebbero infettare chi si trova nelle vicinanze di quella persona. “Se valgono i dati sulla trasmissione dell’influenza - precisa Galli -, potrebbero essere infettate anche persone sedute a distanza un po’ maggiore”. Il primario invita a considerare anche l’assembramento al botteghino e gli spostamenti sui mezzi pubblici per arrivare in questi luoghi. Lo stesso discorso vale per le manifestazioni sportive vietate al pubblico. Secondo l’infettivologo, anche questo provvedimento consente di impedire affollamenti e spostamenti non indispensabile su bus, metropolitane e tram.

Infine, un parere sui comportamenti sociali da evitare come stringersi la mano, baciarsi e abbracciarsi. “Purtroppo noi italiani dovremo, almeno per un periodo, rinunciare alla nostra espansività - afferma Galli -: è triste rinunciare ai baci ma ci dovremo adattare per un po’".

Il lato positivo, come ricorda il primario, è quello di contribuire a frenare la circolazione e la diffusione del virus.

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