Coronavirus

Coronavirus, oltre 400 nuovi positivi. Cala l'età dei contagiati

I dati del report settimanale del ministero della Salute e Iss: c'è tendenza all'aumento dei contagi, Rt sopra 1. Nelle ultime 24 ore, 402 nuovi casi e 6 decessi

Coronavirus, oltre 400 nuovi positivi. Cala l'età dei contagiati

Continuano a salire - e tornano a superare quota 400 - i contagi per coronavirus in Italia. Secondo i dati del ministero della Salute, nelle ultime 24 ore si sono registrati 402 nuovi casi (ieri 384) che fanno salire il totale a 249.204. Le regioni con il maggiore numero di contagi sono la Lombardia (118), seguita da Emilia Romagna e Veneto (58), mentre le uniche dove non sono stati rilevati nuovi casi sono Molise e Basilicata.

Torna invece a calare il numero dello vittime: sono sei i decessi in un giorno (ieri 10) per un totale di 35.187 morti. Buone notizie sul fronte dei guariti che hanno raggiunto quota 201.323, con un incremento di altre 347 unità, mentre i soggetti attualmente positivi sono 12.694 (+48, ieri +164). Per quanto riguarda la pressione sugli ospedali, i ricoverati con sintomi sono 762, due in meno di ieri. In aumento di un'unità il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, che sale così a 42. 11.890 (+49) le persone in isolamento domiciliare.

I dati sono ancora altalenanti e invitano a non abbassare la guardia. La situazione è ancora delicata in diverse parti del Paese. In Lombardia nelle ultime 24 ore si sono registrati 118 nuovi casi di Covid-19 e cinque decessi. Nella regione più colpita dal coronavirus, il numero delle vittime sale così a 16.829 unità. Ma l'attenzione resta alta anche in Emilia Romagna e Veneto dove si contano 58 nuovi casi. In entrambe le regioni però non si sono registrati decessi. Aumentano ancora i contagi in Sicilia: sono 30 le persone risultate positive al coronavirus. Di queste, 13 migranti. In un'isola già allo stremo, il governo sta costruendo una nuova tendopoli per gli immigranti. Una decisione che ha creato non poche polemiche. "Il modello imposto sta implodendo. E nessuno pensi ancora alla tendopoli. Non si può fare. Punto", ha commentato l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.

A livello nazionale, comunica la cabina di regia del governo, "si osserva complessivamente un aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall'Istituto superiore di sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente. L'aumento è soprattutto in persone asintomatiche". L'indice Rt resta sopra il valore 1 (1.01) per tutto il Paese. "Stime superiori ad 1 si sono registrate in undici Regioni, dove si sono verificati nelle ultime tre settimane recenti focolai ma senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali". Per questo dal ministero della Salute invita a mantenere alta l'attenzione. "Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell'infezione da Sars-CoV-2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti, spesso associati all'importazione di casi da Stati esteri", si legge ancora nel report relativo al periodo 27 luglio-2 agosto. La tendenza all'aumento dei nuovi casi di infezione non è da sottovalutare visto che "in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-Cov-2 è ancora rilevante".

L'ultimo report rivela inoltre che l'età mediana dei casi diagnosticati è sceso intorno ai 40 anni. I nuovi casi di coronavirus sono quindi sempre più giovani. "Questo - spiega il documento - è in parte dovuto alle caratteristiche dei focolai che vedono un sempre minor coinvolgimento di persone anziane, in parte ad un aumento tra i casi importati e in parte all'identificazione di casi asintomatici tramite screening e ricerca dei contatti in fasce di età più basse. Questo comporta un rischio più basso nel breve periodo di un possibile sovraccarico dei servizi sanitari". In generale, "anche se migliore rispetto a quella di altri Paesi europei, la situazione epidemiologica italiana merita molta attenzione.

Bisogna, quindi, continuare a mantenere dei comportamenti prudenti da parte della popolazione e, inoltre, bisogna essere molto attenti ed intervenire prontamente nell'identificare eventuali focolai in modo da poterli contenere prontamente", ha commentato Giovanni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute.

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