Coronavirus

Positivo al coronavirus, pakistano consegna cibo a domicilio

L'uomo, seppur asintomatico, era stato invitato a porsi in quarantena presso la propria abitazione nel pavese, ma non ha seguito la prassi e si è recato come se nulla fosse presso il ristorante cinese dove lavora. I carabinieri lo hanno denunciato ed hanno abbassato le saracinesce dell'attività

Positivo al coronavirus, pakistano consegna cibo a domicilio

Un giovane di origine pakistana regolarmente residente presso un comune della Lomellina, nel pavese, è risultato positivo al test del coronavirus e, seppur asintomatico, invitato a mettersi in quarantena presso la propria abitazione per le canoniche due settimane previste dal protocollo, in modo da non contagiare nessun altro. Secondo quanto riportato da Adnkronos invece lo straniero, in barba a qualsiasi imposizione legata anche al buonsenso, ha pensato bene di non rispettare la quarantena, recandosi bellamente a lavorare presso un ristorante cinese di Pavia. Come se non bastasse il giovane si era messo anche ad effettuare consegne a domicilio di cibo cinese.

A fermare lo straniero scellerato ci hanno fortunatamente pensato i carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito di una segnalazione anonima da parte di qualche cittadino particolarmente attento. Il pakistano è stato invitato dai militari intervenuti a tornare immediatamente presso la propria abitazione senza uscirne più per nessun motivo almeno per il periodo previsto dal protocollo in casi come questo e pare che non abbia opposto alcuna resistenza. Questo però non gli ha permesso di evitare il deferimento all'autorità giudiziaria ed i conseguenti accertamenti sul suo comportamento: l'uomo è stato denunciato per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria, reato per il quale è prevista la reclusione fino a tre mesi oppure una multa massima di 206 euro, così come previsto dall'art. 650 del nostro codice penale.

I carabinieri adesso sono impegnati a ricostruire tutti i movimenti effettuati dal giovane, in modo da identificare il maggior numero possibile di persone con cui questi è entrato in contatto. Nel frattempo i militari hanno abbassato le saracinesche del ristorante cinese, mentre l'Ats di Pavia sta effettuando controlli a tappeto sull'attività di ristorazione alla scoperta di eventuali ulteriori irregolarità.

La provincia di Pavia, così come tutta la regione Lombardia del resto, è purtroppo coinvolta in particolar modo da questa tremenda epidemia da coronavirus che da giorni sta tenendo sotto scacco tutto lo Stivale: il numero ufficiale dei contagiati nella regione è nettamente il più alto del nostro Paese, con all'attivo la bellezza di 615 persone risultate positive al Covid-19 (84 persone in più rispetto allo scorso venerdì 28 febbraio). Di questi 615 pazienti ci sono purtroppo anche 21 vittime, oltre a 40 persone che invece sono guarite.

Questi numeri allarmanti hanno portato alla decisione di tenere le scuole chiuse per un'altra settimana, non solo in Lombardia ma anche in Veneto ed in Emilia-Romagna, ovvero le altre regioni del Belpaese maggiormente colpite da questa tremenda sciagura.

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