Coronavirus

Ecco cosa accade agli stipendi degli statali in "quarantena"

Si farà ricorso allo stato di calamità per eventi naturali. In questo modo, a chi si trova in quarantena forzata o volontaria non sarà diminuito il proprio stipendio

Ecco cosa accade agli stipendi degli statali in "quarantena"

Le tasche dei lavoratori sono salve: gli impiegati statali non perderanno un euro a causa dell'emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Le buste paga rimarranno immutate grazie alle norme salva-stipendio in arrivo.

Questo speciale "paracadute" finirà sul decreto Coronavirus che il governo si appresta a varare e non si limiterà a proteggere i dipendenti pubblici delle zone rosse ma anche coloro i quali si trovano in quarantena obbligatoria o volontaria delle aree non sottoposte ad ordinanza. Per attuare questo, però, bisogna aggirare la "decurtazione Brunetta" (in vigore da 10 anni) che prevede che nei primi dieci giorni di assenza per malattia venga corrisposto ai lavoratori della Pubblica amministrazione un trattamento economico senza indennità o emolumenti e altri trattamenti accessori.

Stato di calamità

Come riporta IlMessaggero.it, l’intenzione è quella di equiparare, in via temporanea, le assenze per Coronavirus a quelle per calamità o eventi naturali. In caso di calamità o per specifiche ordinanze emanate dalle autorità locali che non consentono ai lavoratori di svolgere il proprio lavoro, le amministrazioni pubbliche devono corrispondere comunque la retribuzione.

Nella bozza spuntata nella tarda serata di ieri si legge che ogni "periodo di assenza conseguente a provvedimenti di contenimento del fenomeno epidemiologico da Covid-2019 verrà considerato come servizio prestato a tutti gli effetti di legge, ad eccezione della indennità sostitutiva di mensa se prevista".

Stipendi intatti

La penalità prevista dalla riforma della Pubblica amministrazione di dieci anni fa prevede un taglio delle retribuzioni compreso tra 10 e 15 euro al giorno. Adesso, però, questa soluzione sembra essere scongiurata e la soluzione-tampone prevista per l'emergenza tutela i dipendenti pubblici.

Queste norme sono molto attese dagli statali che temono di dover pagare un prezzo più alto rispetto ai lavoratori privati a causa dell’emergenza sanitaria. In precedenza, il Ministero della Funzione Pubblica ha già emanato una direttiva con cui ha fissato le contromisure da prendere per gestire la situazione negli uffici pubblici, privilegiando modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa per pendolari, genitori con figli e soggetti affetti da patologie pregresse. È stato imposto anche un parziale stop alle trasferte.

L'eccezione fino al 30 giugno

La decurtazione Brunetta verrà messa nel congelatore fino al 30 giugno di quest’anno e le norme salva-stipendio saranno in grado di favorire non soltanto gli statali residenti od impiegati nelle zone rosse ma anche quelli in quarantena obbligatoria o volontaria ubicati nelle aree non sottoposte a ordinanze.

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